ANCHE PER I 200 BAMBINI DEL NIDO IL PROGETTO A DISTANZA “DA LONTANO CI ABBRACCIAMO”

CITTÀ DI CASTELLO – Sono 200 le famiglie con un figlio da 0 a 3 anni che stanno partecipando al progetto di didattica a distanza “Da lontano ci abbracciamo”, promosso dai Servizi per la prima infanzia del Comune di Città di Castello.
“In linea con l’idea che l’asilo nido abbia potenzialità dal punto di vista educativo molto importanti per la formazione – spiega l’assessore comunale ai servizi educativi Rossella Cestini – abbiamo organizzato un progetto di contatto che mantenga la relazione tra l’operatrice ed il suo gruppo di bambini. In pratica, in questo momento di distacco prolungato, il coordinamento pedagogico ha attivato un contatto settimanale con i bambini che, attraverso la partecipazione a distanza, rivivono momenti significativi vissuti all’interno del servizio educativo. Il progetto ha coinvolto anche i bambini del Laboratorio “L’Arca” e di “Casa Azzurra”. Le educatrici di riferimento ripropongono letture animate, filastrocche, attività educative e momenti esplorativi di cui i bimbi hanno già fatto esperienza. Il senso che fonda l’iniziativa è quello di tentare di accorciare quella distanza che improvvisamente si è creata con un luogo ed uno spazio di cura quotidiano rispetto a quel tessuto di relazioni buone e nutrienti in cui i bimbi erano accolti”. “Il fine – prosegue l’assessore – non è quello di proporre metodi per intrattenere o distrarre le famiglie fornendo tutorial su come produrre un oggetto od un gioco divertente, cose disponibili in quantità su tutte le piattaforme Internet, ma piuttosto quello di sollecitare la riscoperta e la significatività delle esperienze fatte e che rispondono a precisi bisogni evolutivi del bambino. Su questo piano devo ringraziare gli operatori per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno data vita ad un progetto ragionevole ed innovativo”.
“Il feedback di questi mesi – conclude la Cestini – è molto positivo. Le famiglie stanno rispondendo in modo costruttivo anche perché, a differenza di altre realtà, il contatto via mail avviene una volta alla settimana. Anche se la rete in regime di distanziamento sociale rimane l’unico luogo di incontro, dobbiamo calibrare quest’incontro su bambini che si trovano in una fase del loro sviluppo nella quale il rapporto con supporti e linguaggi telematici non dovrebbe esserci. Non vogliamo precorrere i tempi, anche se in nome di un’emergenza, e non vogliamo rinunciare ad essere una comunità educante. Anche la risposta dei bambini è stata molto incoraggiante, tuttavia ciò che auspichiamo per i nostri piccoli utenti è il ritorno prima possibile alla modalità della relazione dal vivo”.