CELEBRATO IL 76° ANNIVERSARIO DELLA FUCILAZIONE DI VENANZIO GABRIOTTI

CITTÀ DI CASTELLO – In forma ridotta a causa delle misure anti Coronavirus, sabato 9 maggio è stato celebrato a Città di Castello il 76° anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti, ucciso il 9 maggio 1944 da un plotone di nazisti e fascisti sul greto del torrente Scatorbia, dove oggi si trova il parco civile intitolato al suo nome. Alla presenza del Gonfalone del Comune, il presidente dell’Istituto di storia politica e sociale “Venanzio Gabriotti” Alvaro Tacchini ha deposto una corona d’alloro presso il cippo: le molte iniziative con le scuole ed i cittadini quest’anno non si sono invece tenute.
“Lo spirito del 9 maggio a Città di Castello – ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta – rimane tuttavia rimane lo stesso. Questa giornata è un crocevia di significati civili e di valori democratici sul versante nazionale con il tributo alle vittime del terrorismo, come pure sul versante della costruzione europea: valori, gli uni e gli altri, fortemente presenti nella vicenda biografica e politica di Venanzio Gabriotti. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare al coinvolgimento delle scuole che sono l’anima della giornata ma il valore del 9 maggio per la fondazione democratica e la riappropriazione delle libertà fondamentali è intatto e sono certo che ognuno di noi oggi si fermerà a pensare a chi ha lottato per i nostri diritti”.
“A distanza di 76 anni dalla fucilazione di Venanzio Gabriotti da parte dei nazifascisti – ha affermato Tacchini – ci troviamo a commemorare il tragico evento in condizioni difficili, senza poterlo fare con la consueta partecipazione dei cittadini e, soprattutto, dei giovani delle scuole. Ci dispiace aver dovuto annullare il concorso storico per gli studenti, ma la chiusura delle scuole non ci ha dato alternative. Abbiamo tuttavia lanciato un’iniziativa in memoria di Gabriotti che sta riscuotendo grande interesse e per la quale ringrazio il maestro Marcello Marini, che ne è l’autore. Si tratta del bel video che ricorda l’eroismo di Gabriotti, sia come pluridecorato della Grande Guerra, sia come figura centrale della Resistenza altotiberina al nazifascismo. Non dobbiamo mai dimenticare che Gabriotti si è sacrificato per riconquistare la libertà, la democrazia e la pace in un’Italia oppressa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca. E non dobbiamo dimenticare che lui, cattolico e politicamente moderato, guidava una rete di antifascisti di ogni colore politico. Perché allora era chiaro che solo l’unità dei democratici poteva garantire la vittoria contro la dittatura. Così dovrebbe essere chiaro che solo un forte spirito unitario potrà permettere ora all’Italia, prostrata dall’emergenza sanitaria ed economica, di uscire dalla peggior crisi che vive dalla seconda guerra mondiale”.
Anche Anna Maria Pacciarini (presidente dell’ANPI di Città di Castello) per la circostanza ha diramato una dichiarazione: “Il 9 maggio ricade l’anniversario della fucilazione da parte dei fascisti di Venanzio Gabriotti: una grande figura di antifascista, la cui morte si aggiunge alla lunga lista di vittime di quello sciagurato periodo, vittime accomunate dalla ferma opposizione ad un regime violento e sanguinario che trascinò l’Italia in guerre inutili e terribili. Gabriotti, fiero antifascista, nemico di quel regime che metteva a tacere i suoi oppositori, pagò con la vita il suo impegno per la costruzione di un Paese libero e democratico e l’ANPI
intende raccogliere i suoi ideali, cercando di renderli attuali e tradurli in prassi politica. Il rispetto per Gabriotti e per tutti quelli che seppero lottare contro il nazifascismo porta l’ANPI ad essere attenta e vigile verso scelte che vengono fatte sia nella politica, a cui viene chiesta coerenza seguendo la via tracciata dalla Costituzione, sia verso tutte quelle espressioni sociali e culturali che intendono
confondere vittime e carnefici, mettendo sullo stesso piano chi per vent’anni negò la libertà di un popolo e chi lottò contro il sopruso. Dobbiamo fare i conti con la Storia sino in fondo, riconoscendo la brutalità di quel periodo e di chi, condividendo quella ideologia, si è reso complice e carnefice; ugualmente, non è possibile accettare chi ancor oggi vuole piegare la Storia per farne uso politico o, ancor peggio, per trovare in quel periodo un modello da riproporre sotto altre forme e in altre vesti. L’ANPI
onora i propri morti come Martiri della Libertà e oggi, ricordando Venanzio Gabriotti, onora tutte le vittime del nazifascismo”.
Link video per immagini ed interviste cerimonia per anniversario fucilazione Gabriotti:
https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/Gr5RWTJ9Dd8yqos
Intervista 1: Alvaro Tacchini, Presidente Istituto di storia politica e sociale “Venanzio Gabriotti”
Intervista 2: Anna Pacciarini, Presidente ANPI Città di Castello