Sartoria eugubina in prima linea per garantire sistemi di protezione per le altre aziende.

Dalle maisons de couture, dalle grandi griffe come Cucinelli, Gucci, Dior, Ferragamo alle mascherine in piena emergenza per il Coronavirus. Ma non è un salto all’indietro, anzi. È un balzo in avanti nella gara di solidarietà che vede impegnata anche la Sartoria eugubina, l’azienda di Padule di Gubbio specializzata in produzione di capispalla formali e pantaloni per donna, e che lavora al momento – come detto – come terzista per importanti marchi del settore, che ha riorganizzato parte delle linee di produzione per realizzare mascherine di protezione individuale anti Coronavirus.
“Vorremmo fare questo lavoro come benefattori puri – dice Rodolfo Rudy Severini che dirige la sartoria – ma c’è comunque un risvolto sociale nel nostro impegno”. Infatti “Dopo il calo a livello mondiale del lavoro, a causa del Coronavirus – continua – anche noi abbiamo subito un consistente calo delle commesse. La realizzazione delle mascherine consente di garantire un ciclo produttivo che vede impegnate 35 delle 75 dipendenti nel pieno rispetto delle misure di sicurezza previste dal decreto della Presidenza del consiglio dei ministri”. Attualmente Sartoria Eugubina riesce a produrre circa quattromila mascherine al giorno, del tipo più semplice. Non riuscite, per ora, a realizzare quelle con le sigle FFP2 e FFP3, è così?
“Sì, perché abbiamo appena iniziato e non è semplice reperire i materiali e avere le necessarie autorizzazioni. Ma ci stiamo attrezzando”. Sartoria Eugubina sta producendo le mascherine per una azienda marchigiana di Sassoferrato. “Noi le tagliamo, le cuciamo, le imbustiamo e le consegniamo al cliente pronte per essere spedite”.
La qualità di produzione, le garanzie di serietà e professionalità hanno fatto sì che l’azienda eugubina sia stata subito inserita nel gruppo di quelle riconosciute che produce dispositivi per la protezione personale con tutte le caratteristiche di sicurezza previste dalla legge.
“Sì, stiamo poi valutando attentamente la situazione e, pur nella speranza che tra pochi mesi non servano più, ci stiamo attrezzando per affrontare la domanda del mercato con una capacità di risposta imprenditoriale adeguata”.
Un impegno in prima linea quindi e l’opportunità anche di continuare a lavorare in una situazione di emergenza e che coinvolge il personale impegnato nella produzione di mascherine, sistemi di protezione per assicurare allo stesso tempo la possibilità di proseguire la propria attività senza mettere a rischio la salute. Mani sapienti La produzione è stata parzialmente riconvertita e 35 dipendenti della Sartoria eugubina stanno realizzando mascherine.