5 PER MILLE ALL’UNIVERSITA’ DEI MURATORI SCALPELLINI E ARTI CONGENERI, PER TUTELARE FESTA DEI CERI DI GUBBIO, ARTE, CULTURA LOCALE

5 PER MILLE ALL’UNIVERSITA’ DEI MURATORI SCALPELLINI E ARTI CONGENERI, PER TUTELARE FESTA DEI CERI DI GUBBIO, ARTE, CULTURA LOCALE

13 Ago 2020

GUBBIO – Tutelare manifestazioni popolari, arte e cultura locale. Donare il 5 per mille all’ Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri significa avere a cuore la Festa dei Ceri, il museo Giuseppe Calzuola e il Laboratorio della Pietra.

 

Mission e attività                    Il presidente Mariani e gli associati dell’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri sono gli organizzatori veri e propri della Festa dei Ceri di Gubbio. “La nostra associazione è il vero anello di congiunzione tra la Festa dei Ceri dell’epoca medievale e quella del XXI secolo. Assieme al Comune di Gubbio abbiamo sempre garantito continuità storica. Ci occupiamo anche di assistere i nostri associati in caso di indigenza o di malattia. Inoltre provvediamo alla manutenzione della Chiesa di San Francesco della Pace, detta “Chiesa dei Muratori”, ove sono conservate le statue dei Santi dei Ceri” – si apprende.

 

Attraverso l’utilizzo dei fondi 5 per mille edizione 2020 , l’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri si occuperà di due importanti realtà della città di Gubbio. “Rimetteremo a nuovo il museo Giuseppe Calzuola, un importante ex muratore scalpellino. Il museo è sede delle sue opere. Il nostro intervento riguarderà anche il Laboratorio della Pietra” – spiegano presidente Mariani e associati.

 

Festa dei Ceri e Università Muratori , la storia                       La Festa dei Ceri di Gubbio è parte indissolubile della tradizione locale. Questa antica celebrazione trae origine dalla luminaria del XIV secolo preparata, ogni 15 maggio, dalle Arti cittadine in onore di Sant’Ubaldo, cittadino, vescovo e patrono di Gubbio. In particolare, allle tre corporazioni principali, maestri della pietra (Muratori e Scalpellini), Merciai, e Asinai e Molinari (poi Contadini), era riservata l’offerta di un Cero Grande alla chiesa del santo, in cima al Monte Ingino. Durante l’anno i relativi capitani avevano vari obblighi, tra cui quello di organizzare la Festa dei Ceri, che tra il XIV e il XVI secolo si svolse in modi e tempi non perfettamente ricostruibili. Ognuno dei tre Ceri era dedicato al santo protettore della rispettiva corporazione: Sant’Ubaldo per i Muratori, San Giorgio per i Merciai e Sant’Antonio per i Contadini. Le regole contenute nei “brevi” delle Arti trovavano riscontro nello Statutum trecentesco del libero Comune di Gubbio. Nella prima metà del ‘500 sorsero problemi legati all’arte degli Asinai e Molinari. Il trasporto del Cero di Sant’Antonio ricadde sui Rustici. Nel 1798, per ordine dei francesi che governavano la Repubblica Romana di cui Gubbio faceva parte, il commissario Raffaello di Carbonana notificò negli Statuti dell’Arte dei Muratori e in quelli dei Merciai l’abolizione della loro corporazione. Nel 1799 il capitano eletto Gaetano Fangacci si rifiutò di mandare il cero di San Giorgio e per la prima volta furono le corporazioni dei Falegnami e dei Fabbri a sobbarcarsi l’onere della Festa dei Ceri. Nel 1800, con una colletta generale, i Merciai e altri artigiani concorsero all’organizzazione, ma la crisi era ormai totale. Dal 1805 tutto passò in mano all’amministrazione comunale di Gubbio. Dal 1806 il Cero di San Giorgio fu appaltato a colui che richiedeva al Comune la minor cifra. La spesa rimase a totale carico dell’amministrazione pubblica. L’organizzazione del Cero di Sant’Antonio procedette tra alti e bassi per tutto l’Ottocento. I capitani eletti si rifiutarono molto spesso di preparare la festa. Nel 1884, però, il capitano rinunciatario Fernando Brestolli si rivolse alla prefettura di Perugia, che tolse l’obbligo di pagamento delle quote loro assegnate. Quindi, oltre al Cero di San Giorgio, passarono a carico del Comune di Gubbio anche alcune “manicchie” del Cero dei Contadini. Nel 1887 anche il Cero di Sant’Antonio fu appaltato a spese del Comune. L’Arte dei Muratori era sopravvissuta all’abolizione del 1798 e con varie rifondazioni è giunta fino a noi. E’ per questo che oggi è considerata depositaria della Festa dei Ceri. Per i suoi capitani, del Cero di Sant’Ubaldo, le difficoltà economiche si fecero particolarmente gravi dal XIX secolo. La continue richieste rivolte al Comune per contributi sopperirono in parte alla cronica debolezza economica che colpì tutta l’arte muraria. Ma i maestri della pietra non rinunciarono mai a mandare il Cero di Sant’Ubaldo. Nel 1887 il primo capitano Luciano Nagni aveva rinunciato al trasporto del Cero e anche i contadini eletti si rifiutavano di organizzare la corsa del cero di Sant’Antonio. Vitaliano Angeletti per i Ceri di San Giorgio e Sant’Antonio richiese la somma 278,50 lire. Giuseppe Vantaggi, eletto dall’arte dei Muratori primo capitano del Cero di Sant’Ubaldo nel 1891, chiese all’amministrazione comunale l’affidamento degli altri due Ceri per 600 lire di contributo e divenne pertanto primo Capitano di tutti e tre i Ceri. Quindi dal 1891 l’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri è l’unica sopravvissuta a eleggere il primo capitano dei Ceri. L’organizzazione della festa, con l’andare del tempo e con l’aumentare dei costi, ha imposto sempre più la partecipazione di vari enti: amministrazione comunale di Gubbio e pro loco Maggio Eugubino, quest’ultima dal 1951 al 1965.

 

Come donare il 5 per mille e contatti dell’associazione : Fabio Mariani presidente dell’associazione Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri , sede legale Gubbio (Pg) via Angelico Fabbri 2 . CODICE FISCALE: 95004260543 . Recapito telefonico: 075 9275797 . Indirizzo email: info@universitamuratorigubbio.it . Sito internet: www.universitamuratorigubbio.it . Pagina facebook: Università Muratori .

Michele Baldoni