
11 Mar 2021
PERUGIA – Nessuna festa l’8 marzo, ma una commemorazione sotto la targa commemorativa delle partigiane, recentemente ripristinata dalla Provincia di Perugia. Una cerimonia semplice ma molto sentita, ai piedi una corona di garofani rossi e mimose per non dimenticare.
Roberta Perfetti dell’ANPI – Sezione partigiane d’Italia prende la parola ringraziando la Provincia di Perugia per aver riposizionato la targa con i nomi delle detenute nell’allora Carcere femminile di Perugia: “Abbiamo cominciato l’anno scorso – ha affermato – a mettere fiori ai piedi di questa lapide come omaggio alle antifasciste prigioniere politiche che nel ‘42-’43 hanno partecipato alla lotta armata. Quello di oggi è un atto di riconoscenza per aver lottato e sofferto per conquistare i diritti che ci sembravano scontati e che non lo sono. Essere sotto questa lapide dà uno spessore più forte a questa giornata che da festa diventa atto di riconoscenza”.
Le parole di Erika Borghesi
“Era un dovere della Provincia ripristinare questa targa. Il dovere delle istituzioni – ha ricordato Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia – è quello di preservare la memoria, unico modo per affermare i diritti delle donne. Oggi ricordiamo le donne antifasciste imprigionate nel carcere di Perugia, donne fortemente determinate ad affermare libertà, democrazie ed emancipazioni. Molte di loro furono partigiane, altre si impegnarono nelle Istituzioni. Oggi non è la festa della donna ma è un giorno che deve ricordare a tutti che i diritti conquistati dalle donne non vanno messi in discussione: a fare le spese delle pandemie sono le donne dal punto di vista lavorativo, sociale e personale senza contare i tanti femminicidi di questi primi mesi dell’anno. Parleremo di festa quando veramente le donne saranno un valore aggiunto per la nostra società”.
Le parole della partigiana Mirella Alloisio
“Queste – ha detto Mirella Alloisio, partigiana classe 1926 – sono state donne straordinarie. In carcere si facevano portare libri, in un momento in cui era molto difficile reperirli, perché avevano capito che solo studiando sarebbero riuscite a cambiare le cose. Si stavano preparando per affrontare la società dopo la caduta del fascismo perché sapevano che sarebbe caduto”.
Alla cerimonia hanno partecipato ANPI Partigiane d’Italia, ANPI 28 Marzo, ANPI Bonfigli-Tomovic, ANPI Studentesca, UDI, Omphalos, ANPPIA, RU2020, CGIL e Francesca Candori di ANPI Perugia.