AD UN ANNO DAL PRIMO CASO DI COVID-19 IN ITALIA, NELLA CRIPTA DELLA CATTEDRALE TIFERNATE PREGHIERA AI PATRONI DEL SINDACO E DEL VESCOVO PER INVOCARE LA FINE DELLA PANDEMIA

AD UN ANNO DAL PRIMO CASO DI COVID-19 IN ITALIA, NELLA CRIPTA DELLA CATTEDRALE TIFERNATE PREGHIERA AI PATRONI DEL SINDACO E DEL VESCOVO PER INVOCARE LA FINE DELLA PANDEMIA

22 Feb 2021

CITTÀ DI CASTELLO – Ad un anno esatto dalla scoperta del primo caso di Covid-19 in Italia, a Codogno, il sindaco Luciano Bacchetta e il vescovo Mons. Domenico Cancian si sono riuniti in preghiera sabato mattina nella cripta della cattedrale di Città di Castello.

“Oggi – hanno dichiarato – siamo in un luogo molto caro ai tifernati per rinnovare un momento di preghiera simile a quello vissuto nel marzo scorso nella chiesa della Madonna delle Grazie e chiedere, davanti ai nostri Patroni Florido, Amanzio e Donnino, la grazia della fine della pandemia, la guarigione di coloro che soffrono, il conforto e il coraggio per chi sta prestando servizio alla comunità con grande abnegazione e grande disponibilità”.

“È passato un anno – ha affermato Bacchetta – dal primo caso di Codogno: sembra un secolo, perché ancora siamo qui a combattere contro il Covid-19 con dati fortemente negativi anche nella giornata di venerdì, nella quale l’Usl Umbria 1 ci ha comunicato 42 nuovi postivi a fronte di 20 persone guarite. La tendenza alla crescita del contagio è considerevole e preoccupante ed è l’effetto della circolazione delle varianti inglese e brasiliana, che sono nettamente prevalenti rispetto al Coronavirus tradizionale e sono fortemente aggressive. A Città di Castello, che fino a 10-15 giorni fa era una delle città umbre con le percentuali più basse, il contagio si sta allargando e purtroppo aumenta anche il numero di persone decedute, l’ultima stanotte, una signora di 57 anni alla cui famiglia porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Nel periodo di applicazione della zona rossa, che continuerà ancora almeno per una settimana con prescrizioni che tutti noi dobbiamo rispettare, i numeri non sono affatto diminuiti ed è ancora più evidente come sia necessario accelerare i tempi della vaccinazione di massa, l’unica soluzione per bloccare l’espansione del Covid-19. Un fatto positivo per fortuna c’è ed è che all’Asp Muzi Betti oggi ci sono soltanto 4 ospiti positivi al Covid-19, ai quali facciamo i nostri sinceri auguri di guarigione. Questo significa che il focolaio di 100 persone contagiate tra anziani e operatori sanitari è stato debellato, con grande fatica e grande lavoro”.

“Ad un anno di distanza – ha affermato il vescovo – siamo ancora in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica in tutto il mondo. Ricordo con tanta gratitudine tutti coloro che si sono adoperati fin da subito per far fronte a questo terribile male. In Italia si è formato un nuovo Governo che si è dato proprio come primo impegno di combattere tutti insieme il virus e quindi di procedere alla ricostruzione del nostro amato Paese duramente colpito”. “Voglia pertanto il Signore – ha sottolineato Mons. Domenico Cancian nel richiamare il messaggio del Presidente del Consiglio Mario Draghi – sostenere l’impegno responsabile di ognuno a realizzare il programma condiviso da una grande maggioranza parlamentare, cosa che ci fa ben sperare. Qualche tempo fa, parlando ai giovani, disse che oggi c’è particolarmente bisogno di conoscenza, coraggio ed umiltà: sono davvero i tre ingredienti che ci portano dalla parte giusta”.

Mons. Cancian ha dedicato una particolare preghiera “alle persone che anche in quest’ultimo periodo ci hanno lasciato, davvero tante, troppe, anche in questi giorni, anche stanotte. Le ricordiamo qui con affetto unitamente ai loro familiari che sono nel dolore: che il Signore conceda loro la gioia eterna della comunione dei Santi e ai familiari il conforto umano e cristiano di tutta la comunità”. “Preghiamo infine – ha concluso il presule – perché il Signore renda efficaci le cure e i vaccini, sostenga la buona volontà di tutti, senza cedere alla stanchezza e allo scoraggiamento, nel mettere in atto le doverose precauzioni a nostra portata e soprattutto ci aiuti a risvegliare in modo condiviso le migliori energie che possediamo a beneficio della nostra comunità”.

Nel giorno dell’anniversario del primo caso di Covid-19 in Italia, alla preghiera del sindaco Bacchetta e del vescovo Mons. Cancian si è unito anche un segnale di speranza e fiducia nel futuro. Come alla vigilia di Natale, la sala del Consiglio comunale ha ospitato un nuovo “matrimonio in zona rossa”, quello di cui sono stati protagonisti sabato mattina i tifernati Eleonora Della Rina e Giorgio Margheri, che davanti all’ufficiale di stato civile Daniela Salacchi (responsabile Servizi Demografici del Comune), si sono giurati amore eterno alla presenza delle testimoni Emanuela Della Rina e Maria Telene Margheri.

 

LINK VIDEO BACCHETTA SU COVID-19: 

https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/ea4DR4Bn3EbwWKf