
10 Dic 2020
CITTÀ DI CASTELLO – L’unione fa la forza anche in cucina: belle storie di “resilienza” e speranza al tempo del Covid.
Quattro ristoratori di Città di Castello, titolari di locali storici del cuore cittadino, invece che piangersi addosso, reclamare giustamente i propri diritti e “ristori” e chiudere i battenti per mancanza clienti a causa delle restrizioni e delle norme previste dai vari decreti e regolamenti, hanno deciso di costituire per un “periodo di prova” fino all’Epifania un’unica attività ed iniziare a servire succulenti piatti all’ora di pranzo in quello dei 4 ristoranti che ha maggiori posti a tavola e possibilità di adeguato distanziamento e sicurezza per i clienti.
Una novità assoluta di “mutua assistenza culinaria” destinata a fare scuola ed essere presa come esempio di determinazione e voglia di andare avanti nonostante tutte le difficoltà.
Da giovedì 10 dicembre Giacomo Brunetti, Dimitri Boriosi, Sandro Castellani e Sara Bastianoni hanno deciso di incrociare i “mestoli” in segno di sfida per affrontare una prova importante e rimettersi ai fornelli insieme per queste festività no-stop, fino all’Epifania.
Il ristorante Accademia-Hostaria di Giacomo Brunetti, situato in Via del Modello, in prossimità della Cattedrale e del Palazzo comunale, a pochi passi dalla Pinacoteca (che custodisce capolavori di Raffaello e Signorelli) e da Palazzo Albizzini (scrigno dei tesori del grande Maestro Alberto Burri) è diventato per necessità il locale anche degli altri 3 colleghi (titolari di trattorie e ristoranti del salotto buono della città, tutti nel raggio di 300 metri di distanza), che nel frattempo hanno abbassato le saracinesche ed hanno messo su casa e bottega in quel locale del collega che offre spazi più ampi.
Due di loro in cucina a preparare piatti della tradizione umbra (cappelletti in brodo, tagliatelle al tartufo bianco, arrosti vari e dolci di tradizione in vista del Natale) con tanto di cappello e divisa d’ordinanza e mascherina nel rispetto delle norme sanitarie anti-Covid19, e gli altri due colleghi d’avventura pronti ad improvvisarsi camerieri di sala ed accogliere i clienti che potranno prenotare via mail o telefono un posto a tavola in sicurezza.
“Non avevamo altra soluzione – hanno dichiarato con orgoglio e determinazione Giacomo, Dimitri, Sandro e Sara, affiancati da giovani collaboratori e familiari – dato che l’alternativa era da una parte quella di chiudere o prolungare l’agonia post-lockdown, attendere invano ristori insufficienti od inesistenti e dall’altra quella di tentare, come abbiamo fatto, di unire le forze e dare vita ad un’unica attività fino all’Epifania nel locale più grande per capienza e con maggiore possibilità di garantire distanziamento a norma di legge. Fra noi non c’è mai stata rivalità, anzi abbiamo sempre collaborato prima di quest’emergenza Covid e subito dopo cercato di restare uniti ed andare avanti con la speranza che prima o poi usciremo fuori da quest’incubo e torneremo nei nostri locali, come tutti gli altri ristoratori della città, a servire piatti della tradizione umbra ed a promuovere la nostra bellissima città, la sua arte e la sua storia”.
“Fino all’Epifania – concludono i quattro “Moschettieri-ristoratori” – a pranzo saremo aperti tutti i giorni, lo saremo anche a Natale e Capodanno: vedremo poi se proseguire anche oltre questo periodo un’esperienza unica che sta unendo e cimentando sempre di più amicizia ed amore per il nostro lavoro”.
Un’iniziativa unica, che potrebbe far scuola a livello nazionale.
“Si tratta – commentano il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore al commercio e turismo Riccardo Carletti – di uno straordinario esempio di volontà, determinazione, resilienza ed amore per la città e le sue tradizioni messa in atto da persone che si sono rimboccate le maniche ed hanno deciso di unire le forze. I ristoratori, come i titolari di esercizi pubblici ed al pari di tante altre categorie produttive, sono stati colpiti pesantemente dalla pandemia ed attendono segnali di sostegno concreti dal Governo in termini di ristori ed aiuti. Siamo sicuri che quest’iniziativa servirà ad attirare ancora di più l’attenzione su questi settori. Bravi davvero, le istituzioni sono con voi: da Città di Castello arriva un bel segnale ed una bella storia, che in futuro potrebbe ripetersi anche per promuovere tutti assieme, in unico grande ristorante della città, le prelibatezze gastronomiche locali”.
“Noi siamo qui – hanno rilanciato i quattro ristoratori – pronti a servire ed accogliere i clienti. Non molliamo”.
A tenere a battesimo il varo di quest’inedita alleanza ai fornelli è un esperto di prelibatezze agroalimentari quale Saverio Bianconi, imprenditore della lavorazione e commercializzazione di tartufi con la sua maxi-affettatrice (la più grande del mondo) scovata per caso in un mercatino dell’antiquariato ed ora pezzo pregiato del suo personale museo delle tradizioni: ”Avanti ragazzi – afferma – siamo tutti con voi e il tartufo sarà la vostra riscossa”.
LINK VIDEO IMMAGINI:
https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/AndCbQHNLASmBpn
LINK VIDEO INTERVISTE:
https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/D47XiHCctSZmppG
INTERVISTA 1: SINDACO LUCIANO BACCHETTA
INTERVISTA 2: GIACOMO BRUNETTI, RISTORATORE “ACCADEMIA-HOSTARIA”
INTERVISTA 3: SARA BASTIANONI, RISTORATRICE “PAPPA E CICCIA”
INTERVISTA 4: SANDRO CASTELLANI, RISTORATORE “IL CACCIATORE”
INTERVISTA 5: DIMITRI BORIOSI, RISTORATORE “IL GROTTINO”
INTERVISTA 6: SAVERIO BIANCONI, TITOLARE “TARTUFI BIANCONI”