
20 Lug 2020
CITTÀ DI CASTELLO – “Il colonnello Valerio Gildoni merita di essere ricordato con affetto, come tifernate e carabiniere, per il fulgido ed indimenticabile esempio di servitore dello Stato che ha offerto con un sacrificio personale frutto di straordinaria bontà umana e cristiana, che ne fanno un simbolo per tutti noi ed anche per le generazioni future”. È il ricordo che il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha dedicato venerdì mattina alla memoria del colonnello Valerio Gildoni, medaglia d’oro al valor militare, stringendosi al padre Settimio, alla madre Paola de al fratello Alberto in occasione della commemorazione dell’11° anniversario della morte, avvenuta nell’esercizio del proprio compito di tutore della legge a Bosco di Nanto (in provincia di Vicenza) il 17 luglio 2009.
“La sua figura – ha sottolineato Bacchetta – ancora oggi parla ai giovani ed a tutta la collettività dello spirito di servizio alla comunità, alle persone ed alla legge, che è una radice fondamentale della convivenza civile oltre che del ruolo dei Carabinieri, insieme a tutte le forze dell’ordine, come indispensabile presidio di legalità e sicurezza nei nostri territori”.
Il sindaco, unitamente agli assessori Massimo Massetti e Luciana Bassini, ha preso parte alle 3 tappe della celebrazione dell’anniversario, prima al cimitero monumentale di Città di Castello di fronte alla tomba, poi nel loggiato a lui intitolato ed infine nella Cattedrale tifernate, per la S. Messa officiata dal vescovo Mons. Domenico Cancian. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore di Perugia Antonio Sbordone, il comandante regionale dei Carabinieri Massimiliano Della Gala, il comandante provinciale dei Carabinieri Giovanni Fabi, il vicecomandante provinciale dei Carabinieri Antonio Morra, il comandante della Compagnia Carabinieri di Città di Castello Giovanni Palermo, i rappresentanti locali delle forze dell’ordine e del soccorso, i familiari di altre due militari medaglie d’oro, ovvero Emanuela Becchetti (vedova del carabiniere Donato Fezzuoglio, presente con il figlio Michele) e Dario Angelucci (padre del carabiniere Andrea Angelucci). Nell’occasione il sindaco Bacchetta ha espresso pubblicamente apprezzamento per il lavoro svolto dal prefetto Sgaraglia (che lascerà l’incarico a Perugia), ringraziandolo “per la proficua collaborazione, per il grande senso del dovere e per l’attaccamento a Città di Castello, alla quale ha dimostrato sempre grande affetto”, ringraziando altresì il comandante regionale dei Carabinieri Della Gala ed il comandante provinciale Fabi (alla loro ultima cerimonia ufficiale nei propri incarichi territoriali) “per l’impegno serio nell’esercizio del proprio ruolo di tutori della legge e per l’encomiabile spirito di servizio sempre dimostrato”. Il primo cittadino ha aggiunto anche le congratulazioni al vicecomandante provinciale dell’Arma Antonio Morra per l’onorificenza di Ufficiale conferitagli dal presidente della Repubblica, rimarcandone “le grandi doti umane e professionali mostrate anche nel periodo in cui ha avuto la responsabilità di dirigere la Compagnia Carabinieri di Città di Castello”.