
15 Dic 2020
PERUGIA – Una malattia che vede incrementare il numero dei giovani umbri colpiti. Il direttore dell’ospedale di Perugia, Daniela Francisci, traccia un quadro della situazione. Nell’intero pianeta l’ 1 dicembre 2020 è stata ricordata la Giornata mondiale contro l’Aids.
In Umbria l’Aids aumenta la sua diffusione tra i più giovani, in particolare nella fascia 25-29 anni. Un’alta percentuale dei soggetti colpiti, il 44%, scopre l’infezione quando è già in una fase molto avanzata di immunodepressione. E’ il quadro che traccia con l’Ansa la professoressa Daniela Francisci, direttore della Struttura complessa di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Perugia, l’ 1 dicembre in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids.
“Sia in Italia, sia nella realtà della nostra regione, il numero di casi di infezione da Hiv-Aids in generale sta lentamente diminuendo. Lo scorso anno sono stati diagnosticati 40 nuovi casi, il valore più basso degli ultimi cinque anni. Nel 2020, complice anche l’emergenza Covid che ha rallentato l’attività di screening, il numero delle nuove diagnosi è ulteriormente sceso . Sono infatti 22 i casi diagnosticati fino ad oggi” – spiega l direttore di Malattie infettive ospedale Perugia.
E’ la professoressa Francisci a sottolineare che i media “tendono a ricordarsi dell’esistenza dell’infezione soprattutto se non esclusivamente , in coincidenza della Giornata mondiale contro l’Aids. In realtà l’attenzione della scienza nei confronti di questa infezione-malattia è sempre rimasta alta in questi anni e i progressi raggiunti nel trattamento sono stati enormi. Oggi, se il paziente assume correttamente la terapia, che in genere consiste in una sola compressa al giorno, e mantiene la carica virale non rilevabile nel sangue, non trasmette ad altri l’infezione, cioè non è più contagiante. Quindi anche se non si può guarire, se il paziente assume correttamente la terapia (e lo deve fare tutti i giorni per sempre ) può vivere a lungo e in buone condizioni praticamente come i soggetti negativi. L’infezione Hiv-Aids si è quindi trasformata in una patologia trattabile, non guaribile, ad andamento cronico”.
La Giornata mondiale contro l’Aids, ricordata ogni anno l’ 1 dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza della relativa epidemia mondiale, dovuta alla diffusione del virus Hiv. Dal 1981 ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l’accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato nel mondo, l’epidemia di Aids ha mietuto milioni di vittime negli anni, tra cui molti bambini. L’idea di una Giornata mondiale contro l’Aids ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’Aids del 1988. In seguito, è stata adottata da organizzazioni internazionali, associazioni governi di tutto il pianeta.
Michele Baldoni