
24 Giu 2020
CITTÀ DI CASTELLO – Il Consiglio comunale di Città di Castello ha approvato a maggioranza l’ordine del giorno sul Lascito Mariani che trasferisce all’Usl Umbria 1 la somma di 4.300.000 euro con l’indicazione di destinarli al soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione tifernate e nello specifico alla realizzazione della Casa della salute (preferibilmente nell’ex Ospedale), alla realizzazione del nuovo Centro per l’Alzheimer, al potenziamento del reparto di Oncologia dell’Ospedale, dei servizi territoriali e dell’assistenza domiciliari a malati ed invalidi. Il documento approvato impegna il sindaco e la Giunta, di concerto con l’Usl, “alla definizione di un atto volto a recepire le prioritarie indicazioni assunte dal Consiglio comunale con quest’atto”. L’atto è stato approvato con il voto favorevole di Pd, Psi, La Sinistra, l’astensione di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e di Marcello Rigucci del Gruppo Misto ed il voto contrario di Castello Cambia, mentre Tiferno Insieme ed il consigliere Filippo Schiattelli (Psi) non hanno partecipato al voto.
Rispetto al precedente Consiglio comunale, che ha ospitato un lungo dibattito, sono stati presentati degli emendamenti presentati dal sindaco Luciano Bacchetta: “Nel frattempo – ha detto – c’è stata una discussione in Consiglio regionale durante la quale l’assessore regionale Luca Coletto ha fatto una grande apertura sul recupero dell’ex Ospedale. L’ordine del giorno è stato emendato da alcuni consiglieri. Di concerto con tutti, è opportuno individuare gli obiettivi, concordati con l’Usl e che riguardano Reparto oncologico, nuovo Centro Alzheimer e Casa della salute. Coletto ha accolto le nostre indicazioni: ci fa piacere ma quello che facciamo oggi è un indirizzo politico, non giuridico. Abbiamo raccolto più indicazioni possibile. Devo fare una precisazione: in questa vicenda ci sono state situazioni conflittuali ma c’è una cosa che mi è molto dispiaciuta ed è il fatto che qualcuno ha messo in giro la voce che se votiamo questo documento potremmo avere problemi con la Corte dei Conti. Si vota per convincimento politico, quest’eventualità non esiste. Ho chiesto al segretario comunale Bruno Decenti di tranquillizzarci su quest’aspetto”.
Il segretario comunale Bruno Decenti ha spiegato: “Il pericolo della Corte dei Conti potrebbe essere per danno erariale, ma l’unico pagamento effettuato era dovuto. A meno che non si immagini che la somma non debba essere destinata all’Usl, non riesco ad immaginare quale possa essere l’ipotesi”.
Il sindaco ha letto il dispositivo ed illustrato gli emendamenti accolti: “Sono stati due – ha chiarito – uno di Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ed uno di Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. I due emendamenti si trovano inizio del dispositivo, laddove il Consiglio riconosce a norma di legge il trasferimento per l’utilizzo a fini sanitari. L’altro punto rileva l’importanza e l’urgenza di potenziare i servizi sanitari territoriali e in particolare di realizzare la Città della salute nell’ex Ospedale”.
Questi gli interventi del dibattito nella forma della dichiarazione di voto.
Emanuela Arcaleni (Castello Cambia): “Noi pensiamo che al Consiglio comunale non compete prendere una decisione, poteva anche prenderla la Giunta. Quindi deve dare valore. Il parere dell’avvocato Palermo sulla definizione dell’utilizzo non l’avete rispettato. C’è il riferimento ai servizi domiciliari e all’assistenza che erano già insiti nel testo. Avete colto gli emendamenti che erano in linea e rigettato quelli che permettevano al Consiglio di esercitare fino in fondo la sua responsabilità. Il nostro voto sarà contrario. Per la nostra buona fede non abbiamo tolto nulla alla destinazione ma aggiunto l’esclusione dell’utilizzo per operazioni immobiliari, per togliere l’alibi di una fine diversa da quella dell’ordine del giorno e in definitiva delle volontà delle sorelle Mariani. Non avete messo paletti neanche se l’avvocato Palermo vi ha consigliato di metterli”.
Filippo Schiattelli (Psi): “Di fronte a questo lascito, così altruistico e generoso, non possiamo sbagliare. Non è detto che l’atto sia sbagliato ma riguardo alla soddisfazione piena della testatrice avrei preferito un ulteriore approfondimento in tempi certi e rapidi. Ho perplessità e non parteciperò al voto”.
Nicola Morini (capogruppo di Tiferno Insieme): “Ci sono punti di debolezza formale e sostanziale. È un atto anche giuridico e non solo politico. La nostra posizione è coerente perché è normale che chi vota l’ordine del giorno deve votare anche la variazione di bilancio. È un atto legittimo della maggioranza. Per la sua stessa genesi del provvedimento, nato e modificato dentro la maggioranza, è un atto di fiducia della maggioranza al sindaco e alla Giunta perché vengono delegati ad elaborare protocolli e quant’altro. Non voteremo una cambiale in bianco. Avremmo potuto votare un protocollo d’intesa ben definito che non c’è. Non parteciperemo”.
Marco Castellari (capogruppo della Lega): “Dal punto di visto del merito, nulla quaestio come per esempio il centro Alzheimer. Dal punto di vista del metodo, c’è stata una parola chiara dell’assessore regionale Coletto sulla destinazione dell’ex ospedale. Ma quest’ordine del giorno porterà una variazione di bilancio sul niente, visto che ancora non c’è un progetto. Ci asterremo”.
Mirco Pescari (capogruppo del Pd): “Siamo favorevoli perché questa settimana è stata utile per migliorare il testo. Permangono elementi di strumentalità. Castello Cambia ha fatto emendamenti che stravolgevano il testo. è strumentale. Il Consiglio ha dato un ottimo esempio di come ascoltando si possono fare passi in avanti. Colgo l’astensione come un segno di riconoscimento”.
Vincenzo Bucci (capogruppo di Castello Cambia): “Dal 2016 proponiamo come utilizzare il lascito. Abbiamo provato a dire quello che pensiamo e che salvaguardasse anche l’Amministrazione. Il Consiglio viene coinvolto ma gli poteva essere evitato. È evidente che con quei soldi verranno realizzati uffici nell’ex Ospedale, anche se l’ospedale nuovo è mezzo vuoto. Nella variazione di bilancio viene meno il rispetto del parere dell’avvocato Palermo che aveva suggerito di conferire la totalità del fondo”.
Vittorio Morani (capogruppo del Psi): “Il lascito Mariani è un argomento complicato che trasciniamo da tempo. Capisco che la situazione doveva già essere risolta ma se non è stato fatto non è per colpa nostra. Gli avvocati hanno gestito tutto. Se il Lascito partisse verso altri lidi umbri, dispiacerebbe a tutti. I soldi devono servire ad alleviare le sofferenze dei cittadini tifernati. Dobbiamo condividere ed invece ci siamo divisi. Pensiamo senza strategie elettorali per il rafforzamento della nostra sanità locale. Sull’ordine del giorno i progetti sono gli stessi: Casa della salute, Centro Alzheimer e Casa della salute. Gli spazi di emendamento hanno migliorato il dispositivo, un passo in avanti. Auguro una votazione democratica per far partire i lavori. Ringrazio le aperture politiche: voterò a favore”.
Andrea Lignani Marchesani (capogruppo di Fratelli d’Italia): “Alcune cose sono state recepite, escludendo le operazioni immobiliari. Non credevo che l’assessore regionale Coletto potesse fare aperture così esplicite sull’ex Ospedale. Nel futuro speriamo che questo bubbone del centro storico sia risolvibile e che le altre poste vengano realizzate. Rimane il fatto che nel caso probabilissimo dei lunghi tempi di ristrutturazione dell’ex Ospedale si vada verso soluzioni diverse per il Lascito. L’atto di oggi è incondizionato. L’Usl potrebbe utilizzare già quei soldi per l’edilizia ma non per l’ospedale vecchio che non è di sua proprietà. Mi asterrò dal voto”.
Vittorio Vincenti (Tiferno Insieme): “Finisce la storia dell’ex ospedale perché il Comune non sarà più responsabile di quello che succede. Nel 2000 è stato dismesso l’ospedale, nel 2005 è stato depredato da un’associazione per beneficenza. Ci sono persone che siedono in Consiglio comunale da decenni ed abbiamo usato gli ultimi 6 anni per non perdere una progettualità dell’ospedale: 3 milioni e mezzo non servono neanche per il tetto. Ma come patrimonio è servito al bilancio della Regione Umbria. Lei e l’ex assessore Cecchini, suo sindaco quando era vice ed assessore, la questione la conoscevate bene. Io avrei eliminato la Casa della salute: usiamoli per il Centro Alzheimer. Chi avrà in carica l’ospedale lo metterà ancora a bilancio, magari con una voce inferiore. Abbiamo usato la scusa del Lascito per non fare nulla dell’ospedale. Oggi mettiamo una pietra tombola sull’ospedale vecchio e la responsabilità è dalle Amministrazioni che si sono succedute dal 2000 ad oggi. Chiudere questa pagina con una donazione benefica non servirà a niente. Diventerò nonno e l’ospedale imploderà su sé stesso: avremo perso una struttura che anche architettonicamente rappresenta un unicum”.
Nella replica il sindaco ha detto: “Abbiamo portato la discussione sull’alveo politico. La proposta della Città della salute nasce da un accordo verbale con l’Usl e da una delibera della Regione. Mentre so che su Oncologia e Centro Alzheimer i tempi sono brevi, sulla Città della salute è più complicato. La proposta nasce dal consigliere Zucchini e dal dott. Martinelli e fu ripresa dai politici: non è neanche un’idea mia. È
complesso, abbiamo 3 milioni, altri 3 dell’Usl, ci sono i fondi del terremoto ma ne mancano altri e quelli che metterà la Regione Umbria. È vero che l’ex ospedale è lì dal 2000. La Regione ha scelto la strada più semplice di mettere a bilancio 4 milioni di euro. Siamo ad una svolta politica: l’Usl ha l’obbligo di fare la Città della salute, la può però fare altrove. A quel punto il vecchio ospedale rimane senza soluzione e senza investitori ma è una scelta politica, come lasciarlo lì. Nel dibattito l’abbiamo rimessa noi, l’assessore regionale Coletto l’ha ripresa in maniera ancora più esplicita. L’Usl non può disattendere il deliberato del Comune di Città di Castello. Non è possibile. Quando l’assessore regionale dice che lavorerà alla Casa della salute, è un vincolo per l’Usl. Città di Castello ha fatto una proposta e messo risorse, noi siamo stati costruttivi”.
Subito dopo le dichiarazioni di voto, il Consiglio ha approvato a maggioranza anche la variazione di bilancio che consente il trasferimento all’Usl delle risorse del Lascito Mariani.