
30 Giu 2020
CITTÀ DI CASTELLO – Piangere dalla commozione o ridere di gioia. La tifernate Luisa “Nonna Lisa” Zappitelli,108 anni, la “nonna d’Italia”, icona dei diritti delle donne e dei valori della Repubblica, non si aspettava certo questa mattina di ricevere una lettera con il marchio indelebile del Quirinale firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che venerdì 19 giugno aveva ricevuto una delegazione istituzionale guidata dal sindaco Luciano Bacchetta, giunta a Roma per consegnargli il tricolore in lino realizzato dalle socie-lavoratrici di Tela Umbra, proprio per coronare il sogno di “Nonna Lisa”. Un gesto di affetto e gratitudine che il Presidente della Repubblica ha particolarmente apprezzato e sottolineato ulteriormente oggi con una lettera recapitata nella cassetta della posta dell’abitazione dove la nonna “patriottica” vive con la figlia Anna Ercolani.
“Cara nonna Lisa. La ringrazio molto per la sua lettera, piena d’ affetto per l’Italia, la sua democrazia e la libertà. Sarei stato felice d’ incontrarla ma le assicuro che la sentivamo vicino a noi durante l’incontro con il sindaco e gli altri suoi concittadini. Grazie per le parole così cortesi nei miei confronti.
Con un carissimo saluto.
Sergio Mattarella”.
Questo il testo della lettera inviata dal Capo dello Stato a “Nonna Lisa”, che subito dopo averla letta in giardino assieme alla figlia si è lasciata sfuggire alcune lacrima di commozione miste ad un sorriso di gioia immensa ed una frase eloquente che suona come una speranza di poter incontrare personalmente il Presidente della Repubblica: “Chissà se poi verrà a Città di Castello, sarebbe bello”.
Al termine dell’incontro tenutosi lo scorso 19 giugno al Quirinale, prima del congedo finale, il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, aveva rinnovato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “i sentimenti di più grande affetto e di più entusiastica stima, collegando a ciò l’invito e l’auspicio ad essere fra noi, appena potremo ridare corso alle molteplici attività legate al Cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio”.
”Chissà, non si può mai dire”, aveva risposto il Presidente Mattarella, poche parole che forse non lasciano cadere definitivamente nel vuoto l’invito del sindaco e della città, ora con rinnovato vigore e affetto da “Nonna Lisa”.
“Ancora una volta il Presidente della Repubblica – ha precisato il sindaco Bacchetta – attraverso questa lettera che ha scritto a “Nonna Lisa” ci ha reso orgogliosi dei valori e dei sentimenti che la nostra concittadina manifesta in ogni occasione ed in particolare nelle ricorrenze simbolo della democrazia e della storia repubblicana. Un’altra bella pagina di storia quotidiana che vede al centro la nostra città e la sua gente. Grazie ancora Presidente”.
Luisa Zappitelli, arzilla signora ultracentenaria (109 anni il prossimo 8 novembre), proprio grazie alle menzioni pubbliche del Presidente della Repubblica è diventata simbolo dei diritti delle donne, della partecipazione democratica alla vita delle istituzioni e del voto sancita dalla Costituzione: un diritto che lei con orgoglio ha sempre esercitato ininterrottamente per 73 anni, dal lontano 1946 quando assieme ad altre coetanee si recò a piedi per diversi chilometri fino al seggio elettorale per contribuire al successo della Repubblica sulla Monarchia. Due anni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’aveva citata per la prima volta in un discorso ufficiale al Quirinale in occasione della “Giornata internazionale della donna”, portandola ad esempio soprattutto per le giovani generazioni.
“Nonna Lisa”, com’è stata ribattezzata la nonna d’Italia (seconda di 6 fratelli, 3 maschi e 3 femmine, rimasta vedova in giovane età con una famiglia da tirare su) ha sempre ammirato il Presidente della Repubblica Mattarella e seguito in tv e sui giornali, grazie all’aiuto della figlia Anna Ercolani (insegnante in pensione con cui vive da anni nella stessa casa), ogni suo intervento o partecipazione pubblica ad eventi ed impegni istituzionali in Italia e nel mondo. Ammirazione e gratitudine infinita sfociata lo scorso aprile, in occasione delle celebrazioni in regime di lockdown della Festa della Liberazione, in un liberatorio inno alla Patria ed alla Repubblica, con tanto di messaggio augurale al Presidente Mattarella che, trasmesso in un breve video, divenne subito virale sui social network e fece il giro di tutti i Tg nazionali.