
24 Feb 2021
CITTÀ DI CASTELLO – Sono state luci della speranza quelle accese lunedì sera al Teatro degli Illuminati. La speranza del mondo dell’arte e della cultura di riappropriarsi di spazi di espressione chiusi da molto tempo per l’emergenza Covid-19 e di tornare ad avere spettatori per i quali esibirsi, un lavoro da svolgere e traguardi da raggiungere.
“Il Comune – afferma l’assessore alla cultura Vincenzo Tofanelli – ha aderito all’appello “Facciamo Luce Sul Teatro!” lanciato dall’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo (U.N.I.T.A.), recependo la proposta dell’associazione “Castello Danza” e potendo contare sulla disponibilità del gestore Sogepu. Ciò ha segnato una nuova presa di coscienza, dopo la recente iniziativa “Mi manchi come un concerto” ideata da Edoardo Guarducci di Atmo, in ordine alla necessità di salvaguardare il patrimonio artistico e culturale che con i suoi posti di lavoro, con le sue attività e con il suo pubblico, è fortemente penalizzato anche a Città di Castello dai divieti imposti dalle misure di contenimento del contagio. Per quanto riguarda il Teatro degli Illuminati siamo pronti a riaprire anche subito grazie agli investimenti per circa 100.000 euro di Sogepu che hanno completamente riqualificato la struttura, a beneficio non solo del confort degli spettatori, ma anche della qualità acustica ed illuminotecnica”.
A dare voce ad un appello che rispecchia i destini di tante persone sono stati la presidente dell’associazione “Castello Danza” Maria Cristina Goracci ed il presidente dell’associazione culturale “Medem” Mauro Silvestrini, che si sono ritrovati davanti alla facciata illuminata del Teatro degli Illuminati testimoniando con la loro presenza fisica anche la condivisione e la vicinanza dell’assessore Tofanelli (impossibilitato a partecipare per un impegno istituzionale) e dell’Associazione Festival delle Nazioni di Città di Castello, che ha pienamente appoggiato gli obiettivi della mobilitazione nazionale.
“Le luci che abbiamo acceso stasera in questo difficile momento – ha detto la Goracci – devono spingere a fugare le molte ombre legate al Covid-19, un’emergenza che anche nel nostro territorio ha creato una situazione di grave pregiudizio e incertezza per tutti coloro che operano nell’ambito dello spettacolo dal vivo, dagli artisti alle maestranze fino alle scuole di danza come le nostre, che hanno nel teatro il loro fulcro espressivo. Mi unisco all’appello a tornare a parlare di spettacolo dal vivo ed a programmare la riapertura in sicurezza dei teatri che l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo ha inteso rivolgere al Governo, alle istituzioni ed alle comunità locali con quest’iniziativa”.
In segno di condivisione della mobilitazione, “Castello Danza” ha esposto ai piedi del portone di ingresso del Teatro i simboli della professione: un tutù e delle scarpe da punta. “Noi – ha proseguito la Goracci – non ci siamo mai fermati. Cerchiamo di garantire con passione, ma anche con importanti sacrifici economici per tenere aperti i nostri spazi, l’attività in presenza dei nostri giovani che sono impegnati nei concorsi di interesse nazionale, molto limitata e nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. Assicuriamo le videolezioni ai nostri allievi, per non spezzare il legame con la danza che la lontananza dalle nostre scuole mette a repentaglio”.
Le ore passate al computer per la didattica a distanza degli Istituti di ogni ordine e grado e le difficoltà a danzare ed a seguire le lezioni negli spazi domestici in questi mesi hanno purtroppo allontanato allievi dalla formazione coreutica, creando un danno nel danno ad attività già fortemente penalizzate sotto il profilo economico, con spese comunque da sostenere senza la possibilità di produrre alcun reddito.
Le 6 scuole di “Castello Danza” (Academy Ballet, Diamante Danza, Duse Art, Scuola Danza Lama, Studio Danza Giubilei e Zona 10 Danza), che raccolgono circa 700 allievi di Città di Castello e del comprensorio, aspettano un segnale di attenzione dalle istituzioni preposte, che consenta loro di avere un orizzonte e poter ricominciare: “Abbiamo già in cantiere – spiega la presidente di “Castello Danza” – progetti per la primavera, per l’estate e il prossimo autunno, collaborazioni definite e una programmazione precisa, che hanno bisogno solo del via libera per la ripresa dell’attività nelle nostre scuole, all’interno dei teatri. Progettare in tempi di fermo significa poi produrre in tempi di ripresa e tutte le iniziative che stiamo mettendo in campo sono frutto della volontà di intraprendere un percorso di programmazione e di attuazione delle nostre competenze e capacità”.
Anche per gli attori di teatro i mesi di emergenza sanitaria sono trascorsi all’insegna dello studio e della progettazione a distanza, in videochiamata, nell’attesa di tornare sul palcoscenico: “È triste – ha spiegato Mauro Silvestrini – trovarsi davanti ad un teatro chiuso, chiuso da tanto tempo. L’auspicio è che la situazione sanitaria migliori prima possibile e che immediatamente dopo vengano create le condizioni per riaprire i luoghi della cultura. L’uomo non è solo salute fisica, ma anche salute mentale e benessere legato agli stimoli della cultura, che da molto tempo si sta facendo da parte.
È ora di pensare di rimettere qualche piede sul palcoscenico, qualche spettatore in platea e tornare a fare un po’ di spettacolo, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza: noi siamo pronti”.
LINK VIDEO “FACCIAMO LUCE SUL TEATRO!”:
https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/WddtgZQMJnfqwd6
INTERVISTA 1: MARIA CRISTINA GORACCI, PRESIDENTE CASTELLO DANZA
INTERVISTA 2: MAURO SILVESTRINI, PRESIDENTE MEDEM