LA CITTA’ DEL PRESEPIO – OLTRE 200 ESPOSITORI PROVENIENTI DA TUTT’ITALIA ALLA 20^ “MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE PRESEPIALE” INAUGURATA DAL CARDINALE GUALTIERO BASSETTI, PRESIDENTE DELLA CEI

LA CITTA’ DEL PRESEPIO – OLTRE 200 ESPOSITORI PROVENIENTI DA TUTT’ITALIA ALLA 20^ “MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE PRESEPIALE” INAUGURATA DAL CARDINALE GUALTIERO BASSETTI, PRESIDENTE DELLA CEI

3 Dic 2019

La città del presepio. Oltre 200 espositori provenienti da tutt’Italia e da varie associazioni presepistiche sono presenti a Città di Castello per impreziosire ancora di più un’edizione speciale della “Mostra internazionale di arte presepiale “, rassegna unica nel suo genere, che quest’anno festeggia il ventennale. Con il taglio del nastro avvenuto nel pomeriggio di domenica 1° dicembre alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti (presidente CEI), del sindaco Luciano Bacchetta, di Mons. Marco Salvi (vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve), di Lucio Ciarabelli (presidente dell’associazione “Amici del Presepio – Gualtiero Angelini”, del vescovo tifernate Mons. Domenico Cancian e di numerose autorità istituzionali, civili e militari, fino al 6 gennaio la città del maestro Alberto Burri si trasforma in una vera e propria “cittadella del presepe”.

“Plaudo a quest’iniziativa – ha dichiarato il Cardinale Gualtiero Bassetti nel corso della visita ai presepi esposti nella Cattedrale – che si ripete ormai da anni, sempre con arricchimenti ulteriori ed allusioni suggestive e significative ai temi più attuali. Quest’anno si pone anche l’accento sul tema delle discariche, sia come riferimento concreto sia come valore simbolico, metafora di quelle periferie umane su cui Papa Francesco non si stanca di mettere l’accento”. Il cardinale si è soffermato in particolare accanto al presepe opera del maestro Paolo Durante, lo stesso che lo scorso anno realizzò il presepe degli sbarchi dei migranti a Lampedusa. “Generosità in discarica”: questo l’eloquente titolo dell’opera, unica di questo genere: un presepe che sorge accanto a rifiuti, vecchie auto e ferro arrugginito, che ripropone temi di forte impatto sociale come la salvaguardia dell’ambiente, il degrado delle periferie cittadine, gli ultimi ed i senzatetto, con un messaggio di speranza per chi crede e non solo.

“In una cava dismessa, alcune famiglie di poveri disperati trovano rifugio in una baraccopoli. Nella stessa cava, proprio adiacente alle baracche, c’è una discarica a cielo aperto, dove ogni mattina le stesse famiglie cercano qualcosa da mangiare. Eppure, in questo posto infernale, a Natale questi poveracci non dimenticano di allestire “Il Presepe” e un bambino affamato riesce persino a provare pietà per un povero gattino ferito e infreddolito. Gli dona la sua merendina trovata nella discarica.”: questo quanto scrive Durante, con una toccante poesia allegata al presepe “metropolitano” che può candidarsi a pieno titolo a rappresentare, attraverso la Natività e l’arte che la raffigura, il momento attuale che la società contemporanea sta attraversando.

“Un accento ed un’attenzione più che mai urgente verso la nostra comune umanità e verso la nostra vita – ha proseguito il Cardinale Bassetti – in questo pianeta, amato e sofferente, alla cui salute ognuno di noi è chiamato a contribuire con i propri comportamenti. Questa mostra, un presepe di presepi, da visitare uno ad uno e coralmente, sia come singoli oggetti d’arte sia nella loro narrazione complessiva, rappresenta benissimo l’importanza di aver cura dell’immenso presepe che è la terra, dove ogni istante si consumano delitti ed ingiustizie, ma ad ogni angolo, anche in mezzo al mare, anche nei barconi dei derelitti, si assiste al miracolo della nascita di bambini ed al rifiorire di segni di speranza, di impegno e di vitalità. Bisogna saperli vedere e coltivare, come fecero i Magi che, pur ammantati di sapienza antica, all’occorrenza seppero servirsene per spogliarsi dell’”uomo vecchio” e mettersi al servizio di Chi incarnava la Vita vera, l’autentica novità. Esprimo dunque gratitudine a chi ha ideato l’evento ed a chi ci si impegna fattivamente, sia i singoli sia l’intera comunità di questa bellissima e storica Città di Castello, di cui la mostra valorizza una volta di più ogni angolo. Il mio augurio natalizio si rivolge a tutti, inclusi i visitatori, perché si possa ripartire da questo Natale per imparare a vedere e rinvigorire tutti i segni di bene e di vita sparsi nel mondo”.

 

Nella Cripta del Duomo si possono ammirare le opere dei più grandi artisti del settore provenienti dalle scuole di Napoli, Bergamo, Palermo, Avellino, oltre che quelle di presepisti sardi, toscani ed umbri, capitanati dall’associazione Amici del Presepio “Fabio Carbonari” di Cascia, oltre ad altri artigiani maestri di quest’arte secolare. Partecipano inoltre varie associazioni aventi capofila l’Associazione Italiana Amici del Presepe – Sezione di Napoli, con la quale la manifestazione tifernate collabora sin dai suoi esordi.

In quest’edizione alla consueta prestigiosa location del Duomo si aggiungono anche quelle di Palazzo Vitelli di Sant’Egidio (dove con il patrocinio ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello viene proposto un evento di grande respiro culturale) e della Chiesa di San Apollinare in Via del Popolo, dove sono collocate due eccezionali opere ovvero “I personaggi e il presepe napoletano di Giuseppe Ercolano” (Meta di Sorrento).

Una mostra itinerante, quindi, attraverso edifici storici rinascimentali ricchi di fascino e suggestione che accompagna il visitatore (biglietto unico al costo di 2,50 euro) in un tour di rara bellezza e suggestione, inserito in una mappa cittadina con ben 15 “location” dove la presenza di un presepe fa da cornice ad una manifestazione unica nel suo genere. La mostra è gestita dall’associazione presepistica locale intitolata al suo compianto ed appassionato fondatore Gualtiero Angelini, che ogni anno realizza 25 opere da esporre. Sono presenti raccolte private di artisti provenienti dalla Toscana e dalla Campania, le collezioni Casillo, Bonechi, Dini, Arxaia ed una sezione dedicata ai pittori tifernati. Sono tornati gli amici di Cascia con l’Associazione Carbonari, che dopo il terremoto ha sospeso le attività e presenta un presepe tradizionale allestito per l’occasione. Si possono ammirare i tappetari di Camaiore con un lavoro a mosaico di segatura colorata che è stato completato durante l’inaugurazione. Alla mostra, in una sezione appositamente allestita, partecipano inoltre scuole, asili ed associazioni di assistenza a disabili. E’ presente anche una parte della collezione “Presepi dal Mondo” di San Giovanni Valdarno con lavori incentrati sul Cammino di Compostela. Fra le novità di rilievo quella di un presepe da “Guinness dei primati” per dimensioni e non solo, realizzato dal cav. Lucio Ciarabelli (presidente dell’associazione tifernate) e frutto di oltre 7 anni di certosino lavoro ed acquisizioni di pezzi unici, con oltre 350 fra soggetti vari, persone, animali ed oggetti, simboli dell’arte presepiale di tutt’Italia a partire ovviamente da Napoli, dove ha fatto tappa diverse volte. “Si tratta – ha spiegato Ciarabelli – di un grande presepe napoletano ispirato a quella straordinaria tradizione di maestri unici che ci onoriamo umilmente di rappresentare attraverso la loro scuola che tutto il mondo ci invidia”.

Entrando ancor più nel dettaglio, nella Basilica inferiore della Cattedrale l’Associazione Presepistica Napoletana presenta “Gli antichi mestieri da Francesco de Bourchard al teatro di Raffaele Viviani”. Oltre alle consuete vetrine con mirabili opere dei suoi soci maestri, il sodalizio ha allestito una sezione dedicata agli antichi mestieri ed alle influenze che questi hanno avuto sul presepe napoletano, con particolare riferimento all’iconografia ed al teatro dalla seconda metà del XIX secolo al secondo dopoguerra. Le opere nelle vetrine sono un omaggio a Francesco De Bourchard, l’opera centrale è invece un omaggio al teatro del poeta e drammaturgo napoletano Raffaele Viviani. Tali opere sono da un lato una denuncia dello status sociale di una parte del popolo napoletano, dall’altra una fotografia di luoghi, usi e costumi di una Napoli ormai scomparsa, che trova analogie nella produzione pittorica di fine ‘800.

Da una piazza della città all’altra, da Piazza Gabriotti a Piazza Garibaldi dove al primo piano della prestigiosa dimora rinascimentale di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio è allestita la mostra “Presepe continuum” (curata da Vincenzo Nicolella), uno storytelling presepiale che testimonia la continuità – non senza adattamenti – dall’antichità ad oggi, di usi, costumi e tradizioni campane e più spesso napoletane. L’opera, frutto della collaborazione tra l’APN e la direzione artistica del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è collocata nella Sala degli Dei e costituisce il punto di partenza di un percorso didattico-espositivo che si snoda negli ambienti affrescati del piano nobile. Il percorso si conclude in una saletta multimediale in cui è possibile fruire di video sulla mostra e descrittivi dell’arte presepiale napoletana, con riferimento alla storia ed alla tradizione colta e popolare.

La Mostra internazionale di arte presepiale è ormai inserita a pieno titolo tra le manifestazioni più prestigiose e qualificate del panorama nazionale. L’obiettivo è da un lato quello di proporre quanto di bello e nuovo ci sia in opere presepistiche in Italia ed all’estero ed al contempo di valorizzare l’artigianato e le peculiarità artistiche della nostra regione, dall’altro quello di promuovere l’Alta Valle del Tevere incentivando la presenza di turisti e visitatori provenienti da fuori regione. Questa sarà la quinta edizione senza Gualtiero Angelini, colui che insieme ad altri appassionati del presepe inventò questa bellissima manifestazione: alla sua figura è dedicata una sezione all’interno della mostra.

Per il secondo anno è stata indetta la rassegna di presepi, alla quale sono state invitate le Parrocchie, le Società Rionali e le Pro Loco di Città di Castello.

“L’operazione culturale messa in campo dagli “Amici del presepio” in questa edizione del ventennale – hanno dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore al turismo Riccardo Carletti – ha un sapore quasi programmatico e riteniamo che sia particolarmente focalizzata sul panorama nazionale del genere presepiale e sul clima della città. Il brand turistico Rinascimento e Contemporaneità, con cui stiamo proiettando l’immagine del territorio, trova i principali attrattori nel patrimonio artistico ed architettonico, connotandoci come meta d’arte. In questi due decenni la Mostra internazionale di arte presepiale, come nel tempo abbiamo imparato a chiamarla, ci ha accompagnato nella transizione, approfondendo temi, diffondendo la passione per questo simbolo della devozione popolare, arricchendo il calendario cittadino di eventi, ricordandoci che alcune costruzioni dell’uomo resistono alle mode ed anzi rappresentano bussole di orientamento nella navigazione a vista di ognuno”.

“Il ventaglio di opere esposte quest’anno – ha spiegato il presidente dell’Associazione presepistica Lucio Ciarabelli, affiancato dall’infaticabile vicepresidente Claudio Conti – è veramente variegato. Abbiamo realizzato un vero e proprio “percorso presepiale” che attraversa la città, cercando di rendere quest’edizione ancora più bella e suggestiva delle precedenti. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al vescovo Mons. Domenico Cancian, al parroco Don Alberto Gildoni ed a tutta la Diocesi, che per anni ci hanno supportati, per aver concesso la disponibilità di una sede così affascinante e prestigiosa come la Basilica inferiore della Cattedrale di Città di Castello”.

“Il presepio – queste le parole di Mons. Domenico Cancian – è il compleanno della persona più importante che è arrivata nel modo più umile e semplice ed è per questo che Francesco tanti secoli fa ha voluto rievocarlo in questa forma. Auspico che le persone che visitano questo percorso di arte presepiale trovino un momento di pace e riflessione”.

Info:

Iat Comune Città di Castello – tel. 075/8559922 – 339/4887973 www.cittadicastello.gov.it

LINK VIDEO INAUGURAZIONE MOSTRA DEI PRESEPI:

https://owncloud.cittadicastello.gov.it/index.php/s/LsRFnk6oBbktFsQ

INTERVISTA 1: CARDINALE GUALTIERO BASSETTI, PRESIDENTE CEI

INTERVISTA 2: SINDACO LUCIANO BACCHETTA