“Non lavartene le mani”: Avis regionale Umbria lancia la campagna sociale per reperire donatori

“Non lavartene le mani”: Avis regionale Umbria lancia la campagna sociale per reperire donatori

15 Mar 2021

“Avevamo bisogno di fare una campagna forte, scioccante che toccasse le anime dei nostri donatori e non solo. Un’idea per infondere coraggio e allo stesso tempo per esplicitare la richiesta di aiuto: senza sangue e plasma gli ospedali non riescono ad andare avanti”.
Avis Regionale Umbria spiega così la scelta di lanciare la campagna “Non lavartene le mani”, in un periodo in cui la raccolta di sangue è in grande sofferenza.
“Ad oggi in Umbria si registra un calo della donazione del -2570 donazioni e 9,2 di plasma, e gli ospedali sono in grave carenza di scorta. Il servizio immunotrasfusionale più in carenza è Terni, è al -15%”.
Per questo Avis Regionale Umbria, si è rivolta all’agenzia perugina “Fattoria Creativa”, eccellenza nel settore grafico/creativo pubblicitario, che ha studiato la campagna sociale nei minimi dettagli. Da oggi, 15 marzo, parte la campagna con una vela a Terni, Narni, Amelia ed Orvieto mentre dal 22 marzo a Perugia, fino al Trasimeno, con un’attività offline con il messaggio di promozione, divulgazione e coraggio al dono.
L’invito è a “Non lavarsene le mani”.
“Oggi assomiglia quasi alla rottura di un paradigma culturale quest’invito: perché “lavarsi” sbatte contro uno dei comportamenti che da mesi ci aiuta a contrastare l’emergenza pandemica, giocando con la frase “lavarsene le mani” che, nella nostra lingua e nella nostra cultura, significa lasciare che siano altri ad occuparsene”.
Anche il linguaggio visivo si rivoluziona. Il cambio di rotta nel tono di voce, da sempre rassicurante e rasserenante, proposto da Avis Regionale dell’Umbria, nasce dall’esigenza di fare fronte a un vero e proprio stato d’emergenza.
Proprio per questo si utilizza un’immagine di rottura: una mano sporca di sangue, da sempre simbolo della “colpevolezza”, per invitare tutti ad affrontare con coraggio l’emergenza, a non voltarsi dall’altra parte, a non lavarsene, appunto, le mani.
Un messaggio che, anche con alcune accortezze grafiche, enfatizza l’emergenza in corso, in questo caso non pandemica, ma di carenza di sangue e plasma, e che proietta Avis in una dimensione linguistica meno istituzionale e capace di parlare, con coraggio, in modo più diretto al proprio pubblico.
Le creatività verranno condivise anche nei social di Avis Regionale Umbria Facebook e Instagram.