PRESENTATA LA PUBBLICAZIONE “NO AI BOCCONI AVVELENATI”

PRESENTATA LA PUBBLICAZIONE “NO AI BOCCONI AVVELENATI”

29 Lug 2020

PERUGIA – Nel corso di un incontro svoltosi in Provincia è stata presentata la pubblicazione “No ai bocconi avvelenati”. Ad accogliere i partecipanti sono state il consigliere provinciale Letizia Michelini, e la curatrice del progetto Roberta Burzigotti.

“La pubblicazione – hanno spiegato – è una riedizione aggiornata di una che era stata realizzata dalla Provincia di Perugia nel 2014, quando l’ente aveva competenze sulla fauna selvatica. Quest’opuscolo nasce per aiutare il passaggio di conoscenze sui bocconi avvelenati ad altri enti avvenuto durante il depotenziamento delle Province, che ha fatto emergere un notevole disorientamento sull’argomento. La normativa sui bocconi avvelenati e la fauna selvatica è molto complessa e stringente e prevede in alcuni casi anche sanzioni penali in quanto “preparare, detenere, utilizzare e abbandonare esche o bocconi avvelenati è vietato dalla legge”.

Nell’opuscolo è spiegato cosa fare quando si trova un’esca avvelenata o quando si sospetta un avvelenamento di animale selvatico o domestico: una preziosa guida pratica sull’argomento, insomma, che riporta anche la normativa vigente.

Preziosa è stata la collaborazione sempre attiva con lo Sportello a 4 zampe, che da anni si occupa della fauna domestica.

Gianni Pauselli e Brigitta Favi dell’Usl Umbria 1 hanno illustrato il lavoro che svolge il loro settore: “Il Servizio Veterinario – hanno detto – è il raccordo tra territorio ed istituzioni. Siamo di sostegno alle amministrazioni comunali che, nel caso di ritrovamento di bocconi avvelenati, devono mettere in piedi alcune procedure come bonifiche e recinzioni del terreno interessato. Spesso ci mettiamo a disposizione per incontrare la cittadinanza e informarla su questo delicato argomento”.

Gina Biasini dell’Istituto zooprofilattico Umbra e Marche ha tenuto a ricordare che l’assenza in questo servizio della Polizia Provinciale sta dando molti problemi, perché il corpo era specializzato sulla questione esche avvelenate ed animali selvatici: “Ogni volta che si trovano esche – ha affermato – queste vengono segnalate in un portale nazionale. Servirebbe sicuramente una geolocalizzazione efficace per effettuare bonifiche mirate”.

A chiudere gli interventi è stato Dorian Grelli di Wildumbria, associazione delegata dalla Regione Umbria al recupero della fauna selvatica che lavora in una struttura denominata Cras.  “Se il cittadino trova un animale selvatico coinvolto in un incidente – ha spiegato – deve chiamare il 112, che poi chiamerà noi. Abbiamo un profilo Facebook ed un profilo Istagram e rispondiamo al numero diretto 370/3199068, attivo 24 ore su 24. Dai numeri presentati il capriolo è la specie che più spesso viene coinvolta in incidenti in quanto è un animale molto mobile e molto attivo nel periodo della fecondazione; a seguire ci sono volpi e cinghiali. I dati relativi al 2018 parlano di 238 interventi di recupero, corrispondenti a 251 animali appartenenti a 29 specie. Nel 2019 c’è stato un aumento nella casistica e gli interventi di recupero sono stati 380, corrispondenti a 292 animali appartenenti a 40 specie”.

Scarica qui la pubblicazione.