
10 Dic 2020
PERUGIA – “In considerazione del protrarsi dell’emergenza ed in considerazione di quanto previsto dall’ultimo D.P.C.C., RAI e Regione Umbria hanno consensualmente deciso di non proseguire nell’organizzazione dell’edizione 2020 della serata di Capodanno. Nell’ambito del percorso di collaborazione tra le due istituzioni, nato ad inizio estate, si era infatti ipotizzata la possibilità di ospitare “L’anno che verrà” all’interno delle acciaierie di Terni: una location che rispondeva alle misure di sicurezza e prevenzione adottate, trattandosi di uno spazio all’aperto ma circoscritto.
“L’intesa tra RAI e Regione Umbria – dichiarano il direttore di RAI 1 Stefano Coletta e l’assessore alla cultura ed al turismo della Regione Umbria Paola Agabiti -proseguirà comunque con l’elaborazione di una convenzione per la produzione e la diffusione di contenuti di servizio pubblico per far conoscere una terra ricca d’arte, storia ed eccellenze. Per il Capodanno di Rai 1 in Umbria l’appuntamento è solo rinviato al prossimo anno”.
“La massima sicurezza e la tutela della salute di lavoratori ed artisti – ha spiegato Coletta – sono stati sin dal primo momento dell’emergenza Covid-19 elementi fondamentali del nostro operato, a tutti i livelli. Quest’anno la serata del 31 dicembre sarà particolare per tutte le famiglie, dopo tanti mesi di difficoltà. Per questo avremmo voluto offrire loro uno spettacolo diverso, mettendo al centro il lavoro e le sue declinazioni”.
“L’intesa con la RAI – ha aggiunto Paola Agabiti – è stata sino dal primo momento improntata alla massima prudenza e responsabilità. Il lavoro iniziato insieme proseguirà ora con la convenzione tra Raicom e Regione, nella consapevolezza che un’intesa istituzionale di questo tipo possa rappresentare un valore aggiunto importante per il nostro territorio. Ringrazio il Comune di Terni, la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e tutti coloro che si sono adoperati in questi mesi”.
Rai1 realizzerà quindi la serata di Capodanno intitolata “L’anno che verrà” negli studi televisivi “Fabrizio Frizzi” di Roma.