
16 Giu 2020
CITTÀ DI CASTELLO – Lunetta d’autore torna a far bella mostra di sé sopra la porta laterale della Chiesa monumentale di San Domenico. La fase 3 della cultura, dell’arte e della cultura è resa possibile grazie anche ad interventi sinergici come quello del Rotary Club Città di Castello, che ha restituito alla città una straordinaria opera raffigurante San Domenico realizzata da Aldo Riguccini nel 1942. I lavori di restauro della lunetta sono stati presentati venerdì mattina davanti all’immagine davvero suggestiva direttamente sulle scale di ingresso della chiesa (nell’anno in cui ricorre l’8° Centenario della Beta Margherita) alla presenza del vescovo Mons. Domenico Cancian, del parroco Don Antonio Rossi, del sindaco Luciano Bacchetta, del presidente del Rotary Club Città di Castello Giorgio Ceccarelli, di Paolo Bocci della Diocesi tifernate e di alcuni soci del club tifernate.
Il manufatto, oggetto dell’intervento di conservazione effettuato dalla dott.ssa Laura Zamperoni, è un dipinto murale realizzato dall’artista Aldo Riguccini nel 1942 e raffigurante San Domenico. “L’opera – ha sottolineato la dott.ssa Zamperoni – è collocata sul portale lapideo esterno della facciata laterale della Chiesa di San Domenico e si affaccia su Via Luca Signorelli. Il dipinto murale prima del restauro si presentava in mediocre stato di conservazione e manifestava differenti forme di degrado ed alterazione. L’intervento di conservazione, seguito e coordinato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria nella persona della dott.ssa Maria Brucato, ha compreso le fasi di preconsolidamento della pellicola pittorica, pulitura dei depositi incoerenti, consolidamento degli strati preparatori di intonaco, pulitura dei depositi coerenti della pellicola pittorica, stuccatura delle lacune dei bordi e delle lesioni, reintegrazione delle abrasioni e delle stuccature, protezione finale dell’intera superficie dipinta. Dallo studio ravvicinato eseguito durante il restauro è emerso che il dipinto murale in questione è un “buon fresco” ed è stato sviluppato in differenti giornate lavorative. In alcune zone si è visto che l’autore ha effettuato pennellate con materiali pittorici moderni come alcuni acrilici, coniugando sapientemente tecniche classiche con procedimenti a lui contemporanei. Sempre durante l’analisi diretta sono emerse in maniera evidente le numerose incisioni eseguite come disegno base preparatorio. Le fasi più delicate dell’intervento sono state la pulitura dei residui di vernice che era stata gettata sul dipinto nel 1942 da alcuni cittadini tifernati non soddisfatti del risultato estetico conclusivo dell’opera e la reintegrazione pittorica finale che ha dovuto tenere conto in modo accurato del ductus pittorico estremamente particolare dell’autore. L’opera si presenta oggi nella sua totale bellezza di colori e forza espressiva. San Domenico, posto al centro, emerge dal dipinto e si rivolge alla comunità manifestando la sua presenza in modo diretto e compassionevole, pur senza nascondere uno sguardo fiero e profondo”. “Dopo il restauro della grata monacale donata alla Pinacoteca comunale – ha dichiarato Ceccarelli – anche quest’intervento pregevole e di grande livello professionale ad opera della dottoressa Zamperoni restituisce alla città un dipinto caro ai tifernati, realizzato da un grande artista tifernate e collocato nella Chiesa monumentale di San Domenico, edificio di culto e punto di riferimento di numerose iniziative di carattere culturale ed artistico”.
Link video per immagini presentazione restauro lunetta Chiesa di San Domenico:
https://cloud.comune.cittadicastello.pg.it/index.php/s/6iTjyrC4qbLZQqP
Intervista 1: Sindaco Luciano Bacchetta
Intervista 2: Giorgio Ceccarelli, Presidente Rotary Club