RICORDANDO LO SCULTORE RANOCCHIA, CUORE PULSANTE DELLA CITTA’

RICORDANDO LO SCULTORE RANOCCHIA, CUORE PULSANTE DELLA CITTA’

18 Feb 2020

MARSCIANO – Giornata di studi dedicata allo scultore Antonio Ranocchia e possibilità di ammirare le opere dell’artista. L’evento è in programma sabato 29 febbraio alle ore 10:30 presso il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, sala del Camino, e vedrà la presenza di illustri nomi del mondo dell’arte e della cultura. L’associazione culturale Pegaso,  presidente Deanna Mannaioli, promuove la kermesse.

 

L’iniziativa in programma al museo si collega infatti alla mostra artistica Il linguaggio dell’anima , dedicata ad Antonio Ranocchia nel 2019 in occasione del trentennale della sua morte. La mostra presenta una cinquantina di sculture e disegni inediti realizzati dall’artista ed è fruibile fino al 15 marzo 2020 sempre al  Museo Dinamico di Marsciano. Sabato 29 febbraio in particolare verranno trattate varie tematiche sull’artista: “il significato dell’arte della scultura di Ranocchia” con Giovanni Zavarella, “le opere nei musei” con Marica Saleppico, “la scrittura di Ranocchia nei diari e nel teatro” con Deanna Mannaioli, “curiosità biografiche” con Massimo Ceccarelli.

Biografia dell’artista Antonio Ranocchia nasce a Marsciano il 5 Marzo 1915. Sin da ragazzo dimostra una spiccata propensione per l’arte, in particolare quella plastica, seguendo lo scultore Pietro Guaitini operante negli anni venti alla “scuola di Scultura e ornato”, presso le Fornaci Briziarelli di Marsciano, improntato alla realizzazione di decorazioni per chiese, cappelle e fregi per palazzi. Antonio Ranocchia nel 1935, già maestro d’arte, si perfeziona a Firenze studiando gli artisti del Trecento e del Rinascimento e insegna educazione artistica presso la scuola media. A Perugia, dal 1969 al 1975 tiene corsi di
scultura presso l’Università per Stranieri e nel 1979 è nominato “Accademico di merito” dall’Accademia di Belle Arti di Perugia “Pietro Vannucci”. Tra il 1968 e il 1969 scolpisce tre gruppi di via Crucis per il Santuario di Collevalenza. La vera svolta artistica: nel 1972 tiene due mostre alla Galleria Mouffe di Parigi, che gli permettono di essere ogni anno invitato al Saloon des Indépendants al Gran Palais de Paris, inoltre e una personale a Todi al Palazzo del Popolo, Sala delle Pietre. Le sue opere si trovano anche a Roma negli appartamenti Vaticani, a Parigi, Salisburgo, Montreal nonché in collezioni private in Umbria: Palazzo Baldeschi, Accademia di Belle Arti, Università di Agraria, Comune di Perugia, Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano.

 

L’associazione culturale Pegaso da 20 anni a Marsciano organizza di appuntamenti volti a sensibilizzare alla cultura letteraria, artistica e alla valorizzazione delle opere locali. La presidente Deanna Mannaioli ne illustra le attività, descrivendo “un viaggio straordinario attraverso
l’arte, la storia del modo culturale della nostra comunità. Pubblichiamo libri anche in collaborazione con la Soprintendenza: un sul teatro Concordia di Marsciano, due su Antonio Ranocchia. Pubblichiamo i suoi diari da cui emergono i paesaggi incontaminati e solari di tempi in cui uomo e natura vivevano a contatto, la traduzione plastica dell’anima di Enrica Frattegiani. Pubblichiamo infine la tesi sull’artista. Negli anni abbiamo incontrato molti personaggi che hanno lasciato un segno nel territorio e  l’artista marscianese è stato un uomo che ha amato profondamente il proprio territorio. Grazie alla mostra al museo di Marsciano abbiamo fatto conoscere Ranocchia come uomo, per creare un collegamento tra l’arte e l’ economia locale legata alla fabbrica di mattoni sviluppatasi nel secolo scorso nella nostra cittadina. Qui Ranocchia adolescente potenziò le sue abilità nella lavorazione dell’argilla sotto la guida di Guaitini e divenne poi un affermato scultore”. L’associazione Pegaso ha periodicamente proposto il “Premio artistico Antonio Ranocchia” per diffondere la sua conoscenza e sollecitare i giovani nella sua emulazione. Il premio, grazie alla FCR di Perugia, è giunto alla V edizione consentendo visibilità al museo con mostre periodiche.

 

La presidente Deanna Mannaioli spiega come la mostra “Il linguaggio dell’anima” riesce “a celebrare l’artista nel trentennale della scomparsa, con il proposito di consegnare ai suoi concittadini le opere inedite: sculture, bozzetti, vasi, disegni di raffinata fattura che la moglie Irma ha sempre custodito gelosamente. L’abbiamo voluta ricordare con una targa, per riconoscere il suo impegno nel diffondere l’arte di Antonio e per aver donato le opere al Museo di Marsciano e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, a Palazzo Baldeschi. Allo stesso tempo celebriamo l’uomo che ha amato tanto la sua città, descrivendone gli scorci non solo col disegno, ma anche con i suoi scritti. Faccio riferimento ai racconti e al diario ( già da noi pubblicati nei Quaderni Marscianesi nel 2008 ) in cui Ranocchia vuole fissare nella memoria momenti di vita quotidiana vissuta ed emozioni intense provate nei suoi trascorsi paesani. Sia nel diario che nei racconti l’attenzione dell’autore viene sempre rivolta all’uomo della strada che vive profondamente la propria interiorità, soffre, prova emozioni, si incanta davanti alle bellezze del creato e gioisce della pienezza della vita offerta dalla natura stessa. Così pure nelle sue sculture viene rappresentata l’autenticità dell’esistenza umana, in sentimenti ed emozioni. Imponente il suo testamento iconografico dell’ultimo periodo artistico, in cui il maestro analizza la modernità sociologica e lo scardinamento dei valori tradizionali che lo ferisce. Qui Ranocchia tenta di dare una risposta personale al dramma umano, modellando creature piene di sofferenza ma sempre forti nella speranza, che le rende tessere di un mosaico della suprema e divina perfezione”.

 

I ringraziamenti dell’associazione Pegaso: “alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia sostenitrice economica della mostra e del Premio artistico A. Ranocchia  (giunto alla quinta edizione) con cui abbiamo voluto coinvolgere i giovani;  al Comune di Marsciano; al Lions Club; a Giovanni Zavarella; a Massimo Ceccarelli che con passione e con competenza ha messo a disposizione le opere dello scultore”.

 

Michele Baldoni – comunicazione Cesvol Umbria