VITTIME DI VIOLENZA, COSTANTE AUMENTO IN UMBRIA: DALL’ASSOCIAZIONE “PROGETTO DONNA” UN AIUTO CONCRETO

VITTIME DI VIOLENZA, COSTANTE AUMENTO IN UMBRIA: DALL’ASSOCIAZIONE “PROGETTO DONNA” UN AIUTO CONCRETO

16 Mar 2020

PERUGIA – I diritti delle donne non sono diritti umani? E, tra i diritti umani, non rientrano forse i diritti delle donne? Queste e altre domande si pone l’associazione Progetto Donna, che ha riscontrato nel 2019 nel territorio dell’Umbria un aumento delle vittime di violenza, nelle numerose tipologie di violenza.

 

Progetto Donna è un’associazione di volontariato, che lavora per tutelare le donne. La presidente Tiziana Casale traccia la situazione allarmante nella regione e nella nazione, descrivendo tipologie di violenza contro il genere femminile. Si tratta “di una pandemia globale. Parlo della violenza in sé, a cui si aggiungono i tanti pregiudizi della società italiana. Nel 2019 ci hanno chiesto aiuto tante donne, vittime di violenza domestica. Molte di loro hanno perso l’affido dei loro figli, assegnati al padre violento o a case famiglia, dopo decisione del tribunale. In molti casi, inoltre, le vittime avevano prove della violenza: testimonianze, certificati medici o altro”.

 

La presidente dell’associazione Progetto Donna aggiunge dati drammatici: “in nessun caso è stata applicata la Convenzione di Istanbul, dal 2014 riconosciuta legalmente in Italia. Tale convenzione comprende anche la violenza psicologica, quasi sempre alla base di tutte le altre violenze”. Da Tiziana Casale un monito: secondo la presidente, “manca la formazione degli operatori. E’ un problema che si aggiunge alla persistenza dei pregiudizi di base, come rivela un’indagine delle Nazioni Unite. Le donne vittime spesso vivono profondi traumi a causa delle violenze subite. La perdita dell’affido dei propri figli, inoltre, causa un grande rischio: quello di ammalarsi davvero di psico-patologie gravi. Una situazione che pesa sulla salute delle donne e sulla loro situazione economica, per le cure che devono vivere, se davvero riescono ad affrontarle”.

 

Tema violenza domestica: Lo studio delle Nazioni Unite del 2019, spiega la presidente di Progetto Donna, rileva dati shock. “Un terzo degli intervistati, sia uomini che donne in tutto il mondo, affermano che è accettabile che il marito picchi la moglie. Noi proviamo grande delusione: la violenza sulle donne viene ancora accettata nella società”. Tiziana Casale è sconvolta, parlando di questo argomento: “ci chiediamo perché madri amorevoli, che hanno cresciuto spesso i figli da sole, spesso vengono accusate di avere Sindrome di Alienazione Parentale P.A.S. (non riconosciuta a livello internazionale) o di essere affette da patologie simili, come madre simbiotica, adesiva, o addirittura diagnosticate frettolosamente come donne con disturbi di personalità, persone pericolose. Siamo veramente preoccupati per queste donne: tante di loro sicuramente non hanno la forza di sopravvivere a questa rivittimizzazione”.

 

L’associazione Progetto Donna lavora in collaborazione con Identità Terra s.r.l.s., di cui Casale è co-fondatrice. Nell’associazione opera un pool di professionisti a difesa dei diritti delle vittime di violenza, a loro disposizione gratis: tre psicologi, uno psichiatra, due avvocati. Progetto Donna è nata nel novembre 2015 col patrocinio di Comune e Provincia di Perugia, Regione Umbria. “Sensibilizziamo più persone possibile alla cultura della parità. Cerchiamo di far prendere coscienza alle vittime che hanno una propria autonomia, indipendenza. Le aiutiamo ad affrontare malattie, crisi coniugali, maternità, violenze in ogni forma” – spiega Tiziana Casale.

 

L’associazione Progetto Donna è contattabile al numero 388 1755007, alla pagina facebook facebook.com/associazioneprogettodonna ed al sito web https://www.progettodonna.org .

 

Michele Baldoni – comunicazione Cesvol Umbria