
8 Feb 2021
CITTÀ DI CASTELLO – “L’Umbria, in particolare la provincia di Perugia, nelle ultime settimane è stata travolta da una forte recrudescenza del Coronavirus, con numeri molto alti a seguito della diffusione di due varianti, brasiliana ed inglese, particolarmente aggressive, che colpiscono in particolare giovani e giovanissimi e hanno prodotto una impennata dei contagi”: l’ha dichiarato domenica mattina il sindaco Luciano Bacchetta, che ha ufficializzato come “alla luce di questi fatti la Regione ha stabilito l’istituzione delle norme legate alla zona rossa per 15 giorni da lunedì 8 febbraio, in tutto il territorio della provincia di Perugia”.
“Questo provvedimento – ha proseguito – riguarderà anche Città di Castello, che è in una situazione un po’ meno complessa di altre città, ma comunque ugualmente impegnativa perché i numeri sono in crescita. Va registrata la brusca impennata che ha avuto la diffusione del Covid-19 negli ultimi giorni nel nostro territorio, con numeri piuttosto consistente di persone contagiate e molti meno guariti, come testimoniano anche i dati di sabato, con ben 30 nuovi positivi a fronte di soli 4 casi di guarigione”. “La maggiore aggressività del vius – ha osservato Bacchetta – è dunque rispecchiata anche nel nostro territorio da un dato statistico importante e la Regione, su indicazione delle autorità scientifiche e sanitarie che fanno riferimento alla Giunta, ha ritenuto di prendere un provvedimento omogeneo, che riguardasse l’intera provincia. Non è questo il momento delle polemiche, delle discussioni e degli scaricabarile, che a me non piacciono: dobbiamo tutti farci carico di questa scelta e ci dobbiamo adeguare”. “La zona rossa – ha evidenziato – presupporrà una serie di provvedimenti abbastanza significativi, specie per il mondo della scuola, perché per 15 giorni saranno chiusi tutti gli istituti e verrà ripristinata la didattica a distanza. Vista la tipologia degli ultimi casi che hanno coinvolto in gran parte persone giovani e giovanissime, si è ritenuto opportuno chiudere completamente l’attività scolastica, compresi i servizi rivolti all’infanzia, per la preoccupazione che il virus potesse colpire in maniera consistente anche i bambini, che poi lo possono trasmettere anche agli adulti. un dato statistico, questo, che è stato evidenziato negli ultimi tempi dalla grande diffusione del contagio nei nuclei familiari”.
In questo contesto Bacchetta ha preannunciato che “anche l’ospedale di Città di Castello si attrezzerà per far fronte a questa nuova ondata e dal’8 febbraio i posti letto per i malati acuti di Covid-19 passeranno da 36 a 46”.
“Una risposta importante e significativa – ha commentato il sindaco – ma ancora più significativo e degno di essere sottolineato, come mi segnala il direttore dell’ospedale Silvio Pasqui, è il comportamento veramente encomiabile e la grande abnegazione che mettono i lavoratori della sanità in questa fase davvero difficile. A nome di tutti è doveroso ringraziarli ancora perché il loro impegno è davvero forte, costante, con grande spirito di sacrificio al servizio della collettività e davvero non è facile anche in un contesto generale di tensione e di preoccupazione. Gli operatori sanitari stanno dando una dimostrazione di grandissima professionalità e ce lo dobbiamo ricordare sempre, non solo nell’attuale situazione di emergenza, ma anche quando le cose torneranno auspicabilmente alla normalità”.
Il sindaco ha, quindi, ricordato che “lunedì mattina saremo al Cva di Trestina per un sopralluogo in una delle due sedi che nel nostro territorio comunale saranno adibite dall’Usl Umbria 1 alla vaccinazione di massa della popolazione dell’Alta Valle del Tevere”. “Città di Castello – ha puntualizzato – ha l’onore e l’onere di essere il centro principale dell’Altotevere e su richiesta dell’Usl Umbria 1 metterà a disposizione due luoghi idonei che dovranno essere a disposizione della popolazione tifernate e di quella dei comuni della vallata, quindi baricentrici, a sud e a nord del nostro territorio comunale, rispetto a più comunità del comprensorio. Ringrazio di nuovo la Pro Loco di Trestina per la gentilezza e la disponibilità con cui ha messo a disposizione il Cva della frazione tifernate. Dobbiamo comprendere tutti che soltanto lavorando assieme, in modo sinergico tra enti, strutture e soggetti diversi, sarà possibile cercare di dare una risposta all’emergenza, anche se siamo tutti messi a dura prova, viviamo una fase complessa e difficile, che sembra non finire mai. Dobbiamo avere fiducia nella grande arma in più che abbiamo a disposizione oggi, quella dei vaccini, che dovranno essere effettuati quanto prima su larga scala e rappresentano l’unica vera risposta all’obiettivo dello sradicamento del Covid dalla nostra popolazione”.
Bacchetta ha concluso rinnovando l’invito a tutti “a rispettare le prescrizioni, anche se non è facile perché siamo tutti stanchi, esasperati ed arrabbiati dopo un anno di restrizioni che hanno messo a dura prova la nostra pazienza e il nostro senso civico”. Per 15 giorni saremo in zona tossa, dovremo adeguarci a tutte le disposizioni ed adottare la massima prudenza”.