
11 Nov 2020
CITTÀ DI CASTELLO – “Alle ore 13 l’Usl Umbria 1 ci ha comunicato 13 nuovi positivi e 10 guariti, ma purtroppo nel corso del pomeriggio abbiamo avuto notizia del decesso all’ospedale di Città di Castello di una signora tifernate di 82 anni contagiata dal virus, per cui formuliamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia”. È questa la dichiarazione con cui il sindaco Luciano Bacchetta nel tardo pomeriggio del 10 novembre ha aggiornato in merito alla situazione dell’emergenza Covid-19 a Città di Castello.
Il primo cittadino ha commentato la notizia del passaggio dell’Umbria da zona gialla a zona arancione evidenziando come la crescita molto consistente di casi di positività a partire dagli ultimi giorni di ottobre e la sostanziale saturazione delle terapie intensive siano stati i fattori determinanti della decisione del Governo. “Città di Castello – ha detto – non sarebbe stata assolutamente zona arancione visti i casi di positività contenuti e la forte percentuale di guariti, ma siamo in Umbria, per cui dobbiamo accettare l’applicazione delle disposizioni previste per la zona arancione con grande pazienza ed adeguandoci ai comportamenti previsti. Esprimo il mio dispiacere per le ulteriori limitazioni ai pubblici esercizi, che creano legittime preoccupazioni, e manifesto la mia solidarietà agli operatori del settore”.
“Una programmazione accurata e soprattutto un rafforzamento della medicina del territorio – ha concluso – sarebbero un importante aiuto per affrontare questa nuova ondata del Covid-19. Termino con una buona notizia: sono risultati tutti negativi i tamponi effettuati alla “Muzi Betti”. È un fatto molto importante, perché parliamo di un’area molto sensibile ed a rischio, dato che vi sono ospitate persone anziane. Ringrazio la presidente, il consiglio di amministrazione e tutti gli operatori della struttura che davvero stanno dando prova di grande professionalità, dimostrando che le azioni di contenimento e controllo messe in campo stanno dando ottimi frutti, in un contesto generale in cui nelle Rsa, anche della nostra regione, ci sono molti focolai”.