
16 Nov 2020
CITTÀ DI CASTELLO – Per l’anagrafe era Gianfranco Bartolini, per tutti Franco, per quasi tutti Franchino. Ci ha lasciati nella serata di venerdì 13 novembre, a soli 59 anni. Una morte, la sua, che ha lasciato attoniti i tantissimi amici che Franchino aveva: quelli dell’associazione “Noi d’Userna”, quelli dell’Asd “Beata Margherita”, quelli della Società Rionale “San Giacomo”, ma più in generale tutti quelli che avevano avuto modo di conoscerlo. Ed erano proprio in tanti, perché Franchino era davvero conosciutissimo. Non un personaggio, ma una persona. Una persona vera. Una persona capace di affrontare la sua condizione di disabilità sempre con il sorriso, con una grande gioia di vivere, pronto a coltivare le sue tante passioni, che potevano andare dallo sport alla fotografia. Nel corso dei funerali celebrati domenica pomeriggio nel Santuario della Madonna delle Grazie, tante le testimonianze di chi l’ha conosciuto e gli è stato amico. Odiava le guerre ed i guerrafondai, credeva nella pace e nella solidarietà, nell’amicizia e nei legami che uniscono le persone. Quando prese confidenza con il computer, scriveva lunghe letture prive di segni ortografici ma dense di significati profondi: “Pubblicala sul giornale”, ti diceva con un sorriso. Amava la vita Franchino, con il coraggio di chi dalla vita aveva ricevuto schiaffi ma in sé stesso aveva trovato la forza di reagire. Si può insegnare tanto senza avere la pretesa di farlo, e forse proprio per questo essere più credibili: lui l’ha fatto.
Ciao Franchino.