
3 Nov 2020
CITTÀ DI CASTELLO – “Ieri nella nostra città ci sono state 5 persone guarite, a fronte di 8 nuove positive”. L’ha dichiarato nel pomeriggio del 2 novembre il sindaco Luciano Bacchetta, aggiornando la situazione dell’emergenza da Covid-19 a Città di Castello.
“Dei nuovi positivi, nessuno dei quali ricoverato, una persona risiede in un altro Comune ma è domiciliata nel nostro territorio”, ha precisato il primo cittadino, rimarcando che “i numeri sono abbastanza contenuti, percentualmente inferiori rispetto al dato regionale, anche se sono stati fatti meno tamponi rispetto alla media, essendo trascorso il fine settimana e di ciò bisogna sempre tenere conto”.
Nell’osservare che a livello regionale nella giornata di domenica sono stati registrati 769 nuovi positivi, “una quota particolarmente elevata rispetto al minor numero di test effettuati”, Bacchetta ha preso atto che, delle 9 persone decedute, 3 erano ricoverate nell’ospedale di Città di Castello, 2 in quello di Perugia ed una in quello di Gubbio, ed ha rivolto condoglianze sentite alle loro famiglie.
“La situazione attuale – ha evidenziato – va vissuta in maniera assolutamente seria, con la consapevolezza dei rischi e delle potenzialità di aumento del Covid in presenza di una seconda ondata caratterizzata da una maggiore espansione dei contagi, ma i numeri di Città di Castello e i comportamenti dei tifernati indicano una tenuta del nostro sistema che sembra piuttosto buona e ci deve far sperare che l’andamento dell’epidemia non subisca impennate nel nostro territorio. Sono alle viste altri provvedimenti, vedremo se saranno anche regionali o locali, certo è che l’Umbria, pur non avendo un indice Rt tra i più alti in assoluto, presenta alcune aree ed alcune città dove le criticità sono molto forti, con percentuali altissime. A Città di Castello si stanno rispettando in maniera assolutamente rigorosa le indicazioni nazionali e regionali, anche quelle che ci convincono meno, a tutela della salute nostra e degli altri”.
Bacchetta ha espresso rammarico per il fatto che nelle scuole secondarie sia stata applicata la didattica a distanza “un provvedimento reso necessario dall’espansione del Covid che sicuramente non è una bella cosa per i nostri ragazzi, per i quali non poter frequentare le scuole per giorni e settimane interi è una diminutio didattica, ma soprattutto umana, importante è una sofferenza”.
“Purtroppo fino a quando non ci sarà il vaccino dovremo convivere con il Covid – ha concluso Bacchetta – tentando di rispettare le misure importanti per la salvaguardia della salute dei cittadini e della continuità dell’attività produttiva”.