
28 Ott 2020
CITTÀ DI CASTELLO – “Quest’oggi abbiamo 7 nuovi positivi ed una persona guarita, per cui il totale a Città di Castello è di 72 casi”. L’ha dichiarato nel pomeriggio del 27 ottobre il sindaco Luciano Bacchetta, aggiornando la situazione dell’emergenza da Covid-19. “È un trend abbastanza stabile negli ultimi giorni – afferma – che si mantiene su una percentuale attorno all’1,4%, tra le più basse in Umbria, ma questo deve continuare ad imporci il rispetto delle normative e delle disposizioni, soprattutto comportamenti personali di estrema prudenza”.
“Non credo – sottolinea – che da sole le limitazioni di legge siano sufficienti a contenere l’espansione molto considerevole del Covid nel nostro Paese e nella nostra regione, perché molto dipende dai comportamenti individuali. Ribadisco che mi lascia molto perplesso la decisione di chiudere i pubblici esercizi alle ore 18 perché ritengo che quello che conta è il rispetto delle norme di prudenza ed autocontrollo, soprattutto il rispetto del distanziamento che dobbiamo mantenere”.
Nel prendere atto “con molto dispiacere” che è stato pesantemente condizionato anche il mondo della cultura, il sindaco esprime la convinzione della necessità di “entrare nell’ottica che con il Covid bisogna convivere fino a quando non ci sarà il vaccino”. “In Umbria – rimarca – c’è stato un vero tsunami che ha colto di sorpresa moltissimi ed ha messo in difficoltò l’intera istituzione regionale, tant’è che c’è una rincorsa affannosa ad individuare nuovi posti letto per reparti Covid e terapie intensive. A Città di Castello per fortuna al momento non abbiamo persone ricoverate, i nostri positivi sono tutti in isolamento domiciliare contumaciale, in condizioni che non sono critiche e questo è un fatto importante perché il nostro reparto Covid su 31 posti letto ne ha già 30 occupati e se la situazione dovesse ulteriormente aggravarsi si porrebbero alcune nuove riflessioni. Il trend umbro continua ad essere preoccupante, perché il numero dei contagi rispetto al numero dei tamponi è attorno al 27%, ogni 4 tamponi effettuati c’è quindi un contagio e questo è un dato molto elevato. Bisogna tenere le antenne dritte per capire gli sviluppi futuri e la programmazione sanitaria futura. Continuo a pensare che la medicina del territorio, la prevenzione e la ricostruzione epidemiologica dei contagi siano la strada maestra: a Città di Castello gli uffici territoriali dell’Usl Umbria 1 lo stanno facendo molto bene e questo è un fatto fondamentale, perché l’intasamento degli ospedali determina una situazione di affanno nella gestione sanitaria, che si fa sempre più complessa e difficile”.
“Ad essere oggi coinvolte nella gestione del Covid – conclude – sono solo alcune strutture sanitarie: Perugia che ospita 97 persone nel reparto Covid, Pantalla con 39, Terni con 72 e Città di Castello con 31. Altri ospedali non ospitano alcun malato Covid e credo sia fondamentale una riflessione: se l’emergenza continua, la spalmatura dei ricoveri Covid deve avvenire in maniera diversa, in quanto non ci può essere una struttura od un’altra che si fa carico per intero delle difficoltà”.
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