
26 Nov 2019
Nella ricorrenza dei 170 anni dalla morte di Mons. Giovanni Muzi (1772-1849), la Diocesi di Città di Castello promuove per venerdì 29 novembre una giornata di studi dedicata a questa significativa figura di vescovo, che guidò la Chiesa tifernate dal 1825 al 1849.
Alle ore 11, al Museo Diocesano, verrà inaugurata la mostra documentaria “Giovanni Muzi, un vescovo tra misericordia e storia”.
Alle ore 16.30, nella sala conferenze del Museo Diocesano, la prof.ssa Maria Lupi (ordinario di Storia della Chiesa all’Università di Roma Tre), proporrà la conferenza “Giovanni Muzi, diplomatico e pastore in un’epoca di transizione”. L’iniziativa è promossa dall’Archivio Storico Diocesano, dalla Biblioteca Diocesana “Storti – Guerri” e dal Museo Diocesano.
Nato a Roma nel 1772, Muzi è noto agli studiosi soprattutto per la sua attività diplomatica, svolta prima a Vienna e poi in Cile ed altri Paesi dell’America Latina, nel momento della loro indipendenza. Una fase, quest’ultima, particolarmente cruciale, nella quale Muzi si mosse con tatto diplomatico senza tuttavia conseguire tutti gli obiettivi richiestigli dalla Santa Sede. Al rientro in Italia della missione, della quale faceva parte anche il futuro Papa Pio IX, Giovanni Muzi venne inviato come vescovo a Città di Castello, dove seppe inserirsi a fondo nella vita ecclesiale e sociale. Il suo lungo episcopato è caratterizzato dall’attenzione verso la formazione culturale del clero, l’istruzione delle fanciulle povere, l’attenzione ai poveri ed ai malati. Proprio per soccorrere gli infermi nel 1841 istituisce la Congregazione delle Figlie della Misericordia, ancor oggi presenti nelle Diocesi di Città di Castello e di Perugia – Città della Pieve. Un ulteriore elemento che caratterizza il suo servizio episcopale è lo studio della storia della Chiesa locale: il frutto di lunghi anni di ricerche negli archivi locali è stato pubblicato tra 1842 e 1844 nei 7 volumi delle “Memorie ecclesiastiche e civili di Città di Castello”.
Morì a Spoleto, dove era in corso un’assemblea dei vescovi umbri, il 29 novembre 1849: il suo corpo, inizialmente tumulato in San Filippo a Spoleto, nel 1841 venne trasferito nella cripta della Cattedrale di Città di Castello.
Nell’Archivio Storico Diocesano di Città di Castello si conserva un ricco fondo documentario,che contiene tra l’altro anche studi storici rimasti inediti, tra cui una biografia di Sant’Albertino da Montone.