
2 Nov 2020
CITTÀ DI CASTELLO – Dopo una pausa forzata dovuta al Covid, a Città di Castello in commissione “Assetto del Territorio” si è tornato a parlare di Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) nel corso della riunione svoltasi giovedì 29 ottobre, estesa alla partecipazione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Perugia e delle associazioni di volontariato del settore.
“Stiamo lavorando – ha detto Luciano Tavernelli, presidente della commissione Assetto del Territorio – a questo Piano. Molte sono state le sedute, le ultime delle quali tenutesi nella sala conferenze della Biblioteca che è priva di barriere architettoniche ed al Teatro degli Illuminati in occasione della “Giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche”: in quest’ultima occasione è stato presentato il progetto di abbattimento barriere inerente il Palazzo comunale”. “L’amministrazione comunale – ha affermato il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Luca Secondi – è sensibile a questo tema ed ha improntato un percorso che vogliamo portare a concretezza. Il Peba è un documento complesso ed organico, che deve trovare il contributo partecipativo di tutti quanti; come Comune ci stiamo orientando meglio rispetto ad altre realtà della nostra regione. Ringrazio tutti per i contributi, in primis quello dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Perugia, che fornisce uno strumento utile per addivenire ad un documento di programmazione. Teniamo molto in considerazione il tema dell’accessibilità, che rappresenta una priorità dell’agenda politica. Il primo obiettivo è stato quello di rendere accessibile a tutti la Pinacoteca nella parte del giardino in vista dell’evento per il Cinquecentenario di Raffaello”.
Tavernelli ha letto una dura lettera inviata dall’associazione Cuore di Leone: “Mi auguro – vi si legge – che questi lavori portino i risultati concreti che sono mancati. La mancata previsione di risorse a bilancio e di interventi quali la rimozione di cassonetti e di panchine in disuso sono lontane dalla capacità operativa che sarebbe necessaria. Non vorremmo trovarci a sentire ancora generiche dichiarazioni di solidarietà. Non siamo presenti anche per il mancato invito all’associazione “Il Mosaico” che ci è sempre stata vicina. Decliniamo per queste ragioni l’invito a fare parte della riunione, anche se naturalmente continueremo a seguire i risultati”.
Paolo Gattini (presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Perugia), ha dato la parola a Sergio Falchetti, che ha illustrato la proposta dell’ordine stesso: “Come Commissione Architettura – ha spiegato – ci siamo sempre interessati delle barriere architettoniche. In primo luogo è necessaria una ricognizione, in particolare per valutare i costi e quali permettono il miglior rapporto costi-benefici con una scheda di rilevamento divisa in strade, piazze, scuole, edifici pubblici e privati nella quale si registra anche il grado di accessibilità”. Mostrando la scheda, Falchetti ha fatto diversi esempi di come interpretare il dato osservato e classificarlo. Quindi Gattini ha aggiunto: “Per fare questa ricognizione sarebbe sufficiente una ricognizione con l’Istituto Geometri”.
Mario Tosti, rappresentante dell’associazione “La Pantera” e dell’IMQ “Zerobarriere,” ha detto: “Mi occupo da 20 anni di barriere architettoniche, perché le stesse impedivano l’accesso anche agli impianti sportivi. Ad Umbertide su 106 passaggi pedonali ben 52 sono fuori norma, sulla circonvallazione di Città di Castello in una ricognizione effettuata assieme all’associazione “Cuore di Leone” abbiamo trovato tante barriere. Per essere più efficaci abbiamo pensato che anziché fare progetti per l’eliminazione era più opportuno concentrarci con umiltà su come vengono risolti i problemi negli altri Paesi e mettere le soluzioni individuali su un sito Internet che abbiamo chiamato “Antologia dell’accessibilità”, in cui fossero riportate le “buone pratiche” dei Paesi evoluti. L’Irlanda ha un’Autority su questo, addirittura a Singapore c’è un’Autority incardinata nel Ministero dell’Economia, perché l’accessibilità ha anche risvolti economici”.
Per il Cofad è intervenuta Donatella Pauselli: “Sto scoprendo questo campo adesso – ha spiegato – perché mio figlio non presenta disabilità motorie importanti. Sono rimasta delusa per l’assenza dell’associazione “Il Mosaico” che non è stata invitata, perché avrebbe potuto darvi il maggior contributo: come genitore di un ragazzo disabile questo mi dispiace. Mi è sembrata molto interessante la proposta dell’Ordine provinciale degli Ingegneri”.
Gabriella Piaggesi dell’Asd Beata Margherita ha sottolineato: “Da 40 anni ci occupiamo di barriere a livello locale e molte sono state abbattute. Segnalo, per quanto riguarda il tratto dal parco Ansa del Tevere a Piazza Gabriotti, che se arriva un disabile e questi vuole andare in centro si trova di fronte la salita che porta verso il Teatro degli Illuminati: rendiamo dunque più visibile quel percorso e la rampa esistente sul Giardino del Cassero. Anche al Duomo c’è un accesso per disabili dalla parte del Campanile rotondo, ma lo stesso non è segnalato. Per quanto riguarda il Teatro degli Illuminati, devo segnalare l’assenza di servizi igienici a piano terra. Infine il treno: i vagoni non solo non sono accessibili per i disabili, ma neppure per le persone con qualche deficit motorio. L’app è una buona idea, tutti ormai abbiamo gli smartphone”.
Vincenzo Bucci, capogruppo di “Castello Cambia” ha ricordato “che la lista di privati per abbattimenti architettonici è stata liquidata: all’inizio c’erano 81 richieste in lista”. “Mi aspettavo maggiori passi in avanti sul Peba – ha proseguito – e c’è necessità di un progetto vero anche per il risanamento di ciò che già c’è: servono quindi la manutenzione ed un piano per la mobilità con percorsi per vivere la città. C’è un problema di mobilità individuale e collettiva. Mi sono meravigliato che tutti i mezzi del trasporto pubblico abbiano l’accesso: da qui bisogna partire per utilizzare tutti gli altri sistemi. L’amministrazione deve fare una ricognizione e capire quali risorse sono a disposizione”.
Vittorio Vincenti, consigliere comunale di “Tiferno Insieme”, presente in rappresentaza dell’associazione Noi di Userna, ha affermato: “Operiamo dal 1996 con un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche. Una delle cose più eclatanti fu la rampa per l’accesso ai Giardini del Cassero e altre lungo le mura, fino a 5 anni fa avevamo referenti interni che periodicamente facevano proposte all’Amministrazione comunale. Le esigenze non sono cambiate, il problema c’è. Ci sono mezzi più facilitatori e sulle nuove costruzioni è prassi rispettare tutte le normative, ma tuttavia vediamo che nel pubblico i problemi non sono risolti. Se rimaniamo nel nostro piccolo orticello e seguiamo la proposta dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, costruiremo una piccola banca dati ma arrivati ad un certo punto dobbiamo agire. I soldi reperiti sono iniziative private. Certe situazioni devono essere risolte in maniera tempestiva. Non è semplice fare la rampa di accesso al Palazzo comunale ma esistono anche montascale certificati che possono essere spostati in vari punti della città. C’è poi una mancanza di sensibilità del cittadino: basta vedere cosa succede alle Poste. Ben venga il Peba, ma servono anche un maggior controllo e dei macchinari mobili”.
Stefano Del Furia, insegnante informatico, ha proposto di “censire gli ostacoli attraverso un app per distribuire i compiti: una volta censiti i luoghi critici con Google Maps si possono delineare percorsi accessibili”.
Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Non mi è piaciuto l’intervento dell’associazione Cuore di Leone. Molto si deve fare. Sia per la Pinacoteca che per Palazzo Vitelli ha chiesto di adeguare il sistema dell’ascensore arretrando le porte. Il Comune qualcosa ha fatto ma i mezzi pubblici ad esempio non hanno i servizi per disabili. Mi auguro che le risorse siano spese in maniera rapida e tecnicamente il meglio possibile”.
Giovanni Procelli, capogruppo de “La Sinistra”, ha detto: “Mi aspettavo di parlare del regolamento sulle antenne, invece parliamo di barriere architettoniche che dovrebbero già essere superate, perché il loro abbattimento rappresenta un diritto civile. Ho detto in passato che gli amministratori dovrebbero prendere un ragazzo disabile e fare il giro della città con lui. Negli accessi ai marciapiedi ci sono dislivelli di 6-7 centimetri, impossibili da superare per le carrozzine. Ingegneri e geometri esistevano anche quando sono stati fatti questi scalini. Mi auguro che la riunione di oggi non sia un’ulteriore chiacchierata tra noi. La barriera più alta è quella che ci impedisce di passare dalle chiacchiere infinite ai fatti”.
Sul regolamento Tavernelli ha annunciato che “è stato dato l’incarico per stilarlo”, aggiungendo che “l’antenna sull’ospedale serve per i servizi interni”.
Massimo Minciotti, consigliere del Pd, è intervenuto per dire: “Sono contento di trovare i volontari delle associazioni con cui la scuola dove lavoro collabora. Chiederò di aderire al questionario dell’Itis per sensibilizzare i ragazzi sugli ostacoli che lo studente trova nel percorso da casa a scuola: le loro indicazioni possono dare un aiuto”.
Luciano Domenichini, consigliere comunale del Gruppo Misto, ha affermato: “Gli ostacoli sono molti ed anche di difficile soluzione. Grazie alle associazioni. La non accessibilità non è un problema solo per i disabili, ma per tutti: come fa un disabile di Trestina ad arrivare in centro? Qualcuno deve portarcelo. Lo stesso discorso vale per le strade che non sono in sicurezza per un disabile”.
Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha ringraziato gli esterni: “Dobbiamo incontrarci anche con le associazioni di categoria – ha detto – per aumentare la consapevolezza in fase di progettazione, manutenzione ed intervento”.
Mirko Pescari, capogruppo del Pd, ha sottolineato “l’importanza del finanziamento a tutti gli interventi dei privati”. “Rispetto alla proposta dell’assessore Secondi – ha affermato – credo che l’obiettivo sia giusto. Potremmo predisporre un piano strategico sull’abbattimento delle barriere architettoniche, dobbiamo uscire dall’elencazione e lo screening dell’Ordine degli Ingegneri ci darebbe una mappatura anche della complessità dell’intervento. È necessario un piano strategico. Diamoci un tempo, un paio di mesi o addirittura 20 giorni per far partire qualcosa di concreto che consenta a questa consiliatura di lasciare alla città un libro bianco degli ostacoli alla mobilità e delle soluzioni per rimuoverli. Questo sarebbe un passo in avanti”.
Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Bene l’andamento della commissione. Penso che sia difficile dare un taglio strategico alla questione in così poco tempo, piuttosto è possibile dare un contributo contingente. Le difficoltà quotidiane di un disabile non sono mai esaustive. Constato con tristezza la situazione delle ferrovie: a parte il treno che non c’è, ricordo che tra il 2008 ed il 2010 c’erano treni duetto tra Sansepolcro ed Umbertide a norma”.
Nicola Morini, capogruppo di “Tiferno Insieme”, ha detto: “Concordo con Vincenti nell’intervenire su tutto quanto è normato per far rispettare le regole. Già questa potrebbe essere l’impronta che tutti vorrebbero lasciare alla fine di questo mandato amministrativo”.
Luciana Bassini, assessore alle politiche sociali, ha detto: “Ringrazio tutti e ricordo che la progettazione era partita e senza il Covid avremmo potuto fare di più. Il piano si sviluppa su mappatura, costi ed interventi. Così ci eravamo mossi e spero di riprendere velocemente. Condivido anche il discorso sull’educazione fisica e sugli interventi che devono rispettare la disabilità motoria, ma non solo. Affascinante è l’idea dell’app: è importante per la qualità che può avere e pertanto deve essere perseguita. Ho fatto diverse passeggiate con i ragazzi in carrozzella ed ho visto come un’auto parcheggiata sul marciapiede li costringe a tornare indietro”.
Rossella Cestini, assessore all’urbanistica, ha definito la riunione “molto produttiva per le difficoltà messe in evidenza, a volte dovute ad una mancanza di sensibilità verso i disabili oppure ad una scarsa informazione sui percorsi alternativi”. “Abbiamo iniziato il lavoro 2 anni fa con la scuola – ha concluso – per una mappatura della situazione. La ricognizione delle problematiche con gli ingegneri era avviata e va ripresa insieme a quella con le scuole. Se riuscissimo a coinvolgere anche on line i tecnici, potremmo avere effetti a cascata attraverso un’informazione sulle buone pratiche anche estere. Sulla mobilità bisogna tornare, sia per quel che concerne le frazioni che per quel che riguarda il capoluogo. Rivediamoci in commissione con il programma dei lavori”.