TEATRO DELLA CONCORDIA, SOSTEGNO AL GIOIELLO DI MONTE CASTELLO VIBIO, PER TUTELARE CULTURA, INTRATTENIMENTO NEL TERRITORIO UMBRO

TEATRO DELLA CONCORDIA, SOSTEGNO AL GIOIELLO DI MONTE CASTELLO VIBIO, PER TUTELARE CULTURA, INTRATTENIMENTO NEL TERRITORIO UMBRO

5 Nov 2020

MONTE CASTELLO VIBIO – L’unione fa la forza, specie nel difficile periodo coronavirus. E’ possibile dare una mano al Teatro della Concordia, il più piccolo del mondo. Il teatro è inoltre visitabile, sabato, domenica e giorni festivi, ore 15:30, 16:25, 17:10, in sicurezza anti contagio, spiega il direttore Edoardo Brenci.

 

La aps Società del Teatro della Concordia parla del periodo coronavirus, tramite il direttore Edoardo Brenci. “In questo momento eccezionale ci siamo trovati di fronte ad una riorganizzazione non facile, per un’associazione basata prevalentemente sul volontariato. Abbiamo avuto bisogno di tempo per garantire appieno la tutela delle persone. La bellezza in sicurezza non è solo uno slogan! Giorni, orari e modalità di visita sono stati rimodulati secondo le disponibilità e sono validi fino al 31 gennaio 2010. La prenotazione è obbligatoria, scrivendo un’email a prenotazioni@teatropiccolo.it . E’ necessario indicare nominativo, giorno e orario di visita, n. di telefono, n. delle persone”.

 

Tangibili le conseguenze che il coronavirus sta generando in ogni settore della nostra quotidianità. Sta incidendo negativamente anche nell’intrattenimento, nella cultura, nell’arte, nello spettacolo. Come aiutare il teatro di Monte Castello Vibio? E’ possibile scegliere tra varie soluzioni, come spiegato dalla Società del Teatro della Concordia e dal direttore Edoardo Brenci:

 

 

La Società del Teatro della Concordia è “associazione di promozione sociale” aps, in quanto iscritta al Registro Regionale. Sono previste agevolazioni sulla tassazione: https://www.teatropiccolo.it/concordia/index.php/fai-la-tua-donazione.html . Le agevolazioni fiscali per le donazioni delle persone fisiche sono di due tipologie. E’ possibile detrarre l’importo per un massimo di 30.000 euro di donazione al 30%, oppure dedurre l’importo donato senza limite assoluto ma entro il 10% del reddito complessivo dichiarato. Le donazioni devono essere effettuate con modalità “tracciabili”, per esempio bonifico bancario-bollettino di c/c postale, carta di credito, ecc. . La relativa ricevuta (copia del bonifico-bollettino di c/postale pagato ecc.) deve essere consegnata al proprio consulente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

 

 

La storia                  La aps Società del Teatro della Concordia, aps, gestisce il Teatro della Concordia fin dal 2 luglio 1993. Nasce a partire dalla passione dei membri della non profit per le proprie radici e le peculiarità di questo splendido gioiello architettonico. Le finalità primarie, in oltre venticinque anni di attività, si sono sviluppate a partire dal desiderio di avvicinare la struttura a target differenti di popolazione. Si parla di giovani, artisti, coppie desiderose di sposarsi, gruppi aziendali e non, con il proposito di rafforzare il proprio spirito di squadra, bambini delle scuole e pensionati. Ciò è possibile attraverso la partecipazione proattiva alla cura di questo bene, così da sostenere il patrimonio artistico e culturale italiano e al suo utilizzo sostenibile, sia favorendo l’accoglienza ai visitatori che rendendolo funzionale come location atipica. Il Teatro della Concordia ha iniziato a svolgere il ruolo di collettore emozionale, oltre che di attrattore turistico di eccellenza, come spiegato dal direttore Edoardo Brenci. Emergono, dunque, contenuti personali che possono essere consapevolizzati grazie alla funzione estetica che svolge il contenitore artistico di elevata bellezza .

 

 

E’ la stessa aps Società del Teatro della Concordia a rivolgersi al pubblico. La piccola grande realtà locale, con il sostegno di tutti, potrà continuare nella propria mission. Conservazione del bene architettonico di Monte Castello Vibio, valorizzazione della sua pregevolezza nello sviluppo turistico territoriale dell’Umbria e benessere comunitario.

Michele Baldoni